“E’ un grande miracolo che il pane diventi il Corpo di Cristo. Ma l’altro miracolo, altrettanto grande, è che l’uomo, mangiando quel pane, diventi lui pane spezzato. Questa è la grande transustanziazione: io divento il corpo dato, la vita donata, il regalo consegnato”. Così l’arcivescovo Lauro nell’omelia della s. Messa in Seminario, giovedì 3 giugno, in vista della solennità del Corpus Domini (6 giugno). Insieme ai sacerdoti concelebranti, religiose e religiosi e seminaristi si è pregato (in diretta streaming) anche per il dono di nuove vocazioni.
“Papa Francesco – ha aggiunto don Lauro – ci ha ricordato che la Chiesa deve essere in uscita. Ciò accade quando gli uomini e le donne che sono la Chiesa sono, loro stessi, con la loro vita, in uscita. Non abbiamo bisogno di attività in uscita, zona che può aprire il terreno all’autoreferenzialità e al narcisismo”. “E’ meraviglioso che consumando il pane e il vino noi ci impossessiamo della vita di Dio. Uno dei tratti che rendono vero il dono di sé è quanto meno si accorgono che tu sta donando. Non è un caso che Gesù muoia fuori dalla città. Vieni Signore Gesù, donaci l’amore per l’Eucarestia, la consapevolezza che senza Eucarestia non c’è dono di noi stessi”.
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