Ultima messa trasmessa in diretta streaming dalla Cattedrale di Trento, domenica 28 giugno: con l’arrivo dell’estate, e la graduale ripresa delle celebrazioni su tutto il territorio diocesano, l’arcivescovo Lauro ha presieduto la messa della Tredicesima Domenica del Tempo ordinario.
Un Vangelo breve, quello che accompagna questa domenica, ma non per questo meno carico di responsabilità che ci vengono assegnate: “Chi ama padre o madre, figlio o figlia più di me, non è degno di me”, scrive l’evangelista Matteo. “Una pretesa -sottolinea il vescovo Lauro- che sembra disumana, in contrasto con la bellezza e la forza degli affetti, che sono la prima felicità di questa vita, la cosa più vicina all’assoluto. Gesù, in realtà non sottrae amori al cuore affamato dell’uomo, aggiunge invece un “di più”. In cosa consiste questo “di più”? E’ la capacità di morire al proprio bisogno di essere amato e servito per trasformarlo nel desiderio di amare e servire l’altro“.
A questo si aggiunge anche l’altra forte affermazione di Gesù, ““Chi non prende la propria croce e non mi segue non è degno di me“. “La croce non è da identificare con sofferenza -precisa don Lauro- perchè Gesù non vuole che passiamo la vita nel dolore, non desidera crocifissi al suo seguito. Ci regala, semplicemente il suo modo di vivere, la vita libera di Dio in cui tutto è dono, gratuità, voglia di far esistere l’altro. Vivere la vita di Dio è fare esperienza che il dono è paga a sé stesso, non ha bisogno di alcuna ricompensa. La prova di questa incredibile legge evangelica l’abbiamo avuta in questi mesi di pandemia. Sono innumerevoli, le testimonianze del prodigio dei tanti “bicchieri d’acqua”, diventati provvidenziali occasioni per far ripartire la vita”.
“Gli uomini e le donne di Dio -ha concluso l’arcivescovo- non vengono misurati in base alla grandezza delle loro opere, ma da un cuore semplice, abitato dalla gioia di vivere per gli altri. Accettare questa disarmante semplicità evangelica, è la vera croce. Chi l’accoglie: conosce la gioia, è liberato dalla paura, gusta la vita. Nulla lo turba, nulla lo spaventa. A lui solo Dio basta“.