S. Messa vescovi amici focolarini - 9 febbraio 2020 - omelia arcivescovo Lauro

Giornata per la vita, don Lauro in cattedrale: “Occuparsi della felicità degli altri è la via della gioia. La soluzione dei problemi è figlia del ‘noi’”

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“Vogliamo in questo momento rendere grazie a Dio per il dono del suo Figlio e dello Spirito Santo, ma anche per i tanti uomini e donne che si spendono a favore della vita nascente e della vita nel suo tramontare, e hanno fatto proprio l’impegno di tutelare la vita che vale per se stessa, non perché sana o ammalata, perché piccola o anziana. Chiediamo per tutta la nostra Chiesa il dono di essere profezia di questo valore stupendo della vita che appunto ha la sua forza nel suo esserci e non per quanto riesce a produrre ad avere”.

Ha esordito così, domenica 4 febbraio in cattedrale a Trento l’arcivescovo Lauro Tisi, nella S. Messa in occasione della Giornata per la vita.

La giornata-tipo di Gesù: intessere amicizie e incontri 

Nell’omelia, don Lauro commenta la descrizione evangelica “della giornata-tipo di Gesù”. “Sorprendente e spiazzante – nota – è l’agire di Gesù: la location di Dio non è tanto il tempio ma la strada, la casa, le persone, la famiglia. Dio lo trovi seduto a tavola, impegnato a far festa, a lavorare, a intessere amicizie ed incontri“. Atteggiamento in netto contrasto con “la nostra parola arrabbiata, frustrata, che a volte va a ferire e perfino a uccidere”.

Silenzio, il grande assente 

Inoltre, siamo incapaci secondo Tisi di abitare il “silenzio, grande assente. Il rumore è tragicamente il nostro habitat e non abbiamo la forza di disconnetterci”. “È questo il contesto – nota l’Arcivescovo – in cui matura il disprezzo per la vita, impedendo, come recita il messaggio per la Giornata per la vita dei vescovi italiani, che essa ci sorprenda e liberi in noi lo stupore e la meraviglia”.

La nostra “febbre” è diffidare della forza sanante del servizio  

“La febbre della suocera di Pietro – nota poco oltre don Lauro, rileggendo il Vangelo – è anche la nostra! Ad alterare la temperatura è il nostro diffidare della forza sanante del servizio, è il ritenerlo perdente, obbligo faticoso, ostacolo alla gioia. È vero l’esatto contrario: occuparsi della felicità degli altri – ricorda l’Arcivescovo citando anche il presidente Mattarella a Trento capitale del volontariato – è la via maestra per assaporare la gioia“.

La disconnessione del silenzio e la forza del noi 

Gesù che nel Vangelo si allontana dalla folla e sceglie il deserto illumina secondo monsignor Tisi un “dramma dell’oggi: viviamo tante esperienze ma non c’è il tempo di metabolizzarle e farle diventare patrimonio della tua vita. Portiamo a casa gli avvenimenti, immergendoli nella disconnessione del silenzio!” Infine, “Gesù non risolve tutti i problemi ma dice: risolviamoli insieme.  La vera soluzione dei problemi – quasi un inno alla vita – è figlia della frequentazione del “noi”. Grazie Signore – conclude don Lauro – per il noi della Chiesa che, pur affaticata, è il luogo in cui ti rendi presente”.

TESTO INTEGRALE OMELIA