Giornata di Santificazione Sacerdotale (16 giugno) , Messa dai Venturini con vescovo Lauro. La riflessione di suor Chiara Curzel

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Venerdì 16 giugno, solennità del Sacro Cuore di Gesù, si celebra la Giornata di Santificazione Sacerdotale, istituita da San Giovanni Paolo II nel 1995, in occasione del Giovedì Santo con una Lettera ai sacerdoti,

A Trento, in occasione di tale solennità è in programma venerdì 16 una celebrazione Eucaristica nella chiesa dei Padri Venturini (via dei Giardini 36) con inizio alle ore 18. La celebrazione sarà presieduta dall’arcivescovo Lauro Tisi. Nella mattinata la chiesa sarà aperta per l’Adorazione Eucaristica, dalle 9.00 alle 12.00. È un invito, per tutti, a pregare per tutti i presbiteri affinché «il sacerdozio – scriveva Giovanni Paolo II – sia custodito nelle mani di Gesù, anzi nel suo cuore, per poterlo aprire a tutti».

Sulla Festa del Sacro Cuore e la Giornata di Santificazione Sacerdotale, pubblichiamo l’intervento (già uscito su Vita Trentina) di suor Chiara Curzel, religiosa venturina (Figlie del Cuore d Gesù) e docente di patrologia all’ISSR Romano Guardini.

Il venerdì che segue la seconda domenica dopo Pentecoste, in una data mobile che sfugge alla memoria e spesso anche ai calendari, cade liturgicamente la Solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù. Devozione nata nella sua forma moderna nel XVII secolo, ha conosciuto enorme diffusione a partire dalla fine del XIX, quando Papa Leone XIII promulgò l’enciclica Annum Sacrum (1899) consacrando in quell’occasione l’umanità al Sacro Cuore. Da quel momento in poi non si contano le chiese, le iniziative, gli Istituti Religiosi, i gruppi di preghiera che mettono al centro questo modo di contemplare ed esprimere l’amore di Dio per l’uomo, che si concretizza simbolicamente nel cuore di Cristo compassionevole, sofferente, trafitto.

È in questo clima che anche padre Mario Venturini, sacerdote della Diocesi di Chioggia, fonda nel 1926 la Pia Società dei Figli del Cuore di Gesù, e nel 1929 quella delle Figlie del Cuore di Gesù, conservando però nell’animo una specificazione che – benché non accolta dai Superiori nel nome della novella Congregazione – sarà sempre al centro della sua spiritualità: quel Cuore è Sacerdotale, perché Gesù è il Sommo ed Eterno Sacerdote che offre se stesso al Padre nel sacrificio della croce e questa offerta per amore di tutto il genere umano è l’unica perfetta, affidata poi in maniera particolare agli apostoli e ai sacerdoti che ne continuano la missione.

Si comprende allora anche il carisma che padre Venturini intuisce di aver ricevuto dallo Spirito santo e che pone al cuore della spiritualità degli Istituti da lui fondati: imitare Gesù Sacerdote nella sua offerta al Padre, onorare il suo Cuore Sacerdotale e farlo amare in particolare dai suoi sacerdoti, che sono al centro della sua attenzione, pregando e operando per la loro santificazione e crescita nella carità.

Nel novembre del 1946 padre Venturini viene a conoscenza che l’Unione Missionaria del Clero aveva indetto una Giornata Missionaria Sacerdotale per il 3 dicembre, festa di san Francesco Saverio. Racconta nelle sue Memorie che questa notizia aveva acceso in lui una nuova intuizione: «Pensai subito: perché non fare qualche cosa di simile anche per la santificazione del clero?». In breve tempo, affidandosi alla preghiera e al discernimento comunitario del suo piccolo Istituto, egli comprende che non si tratta di una fantasia o di un’ambizione troppo grande per le sue forze, ma di un’ispirazione che poteva fare del bene alla Chiesa e ai suoi sacerdoti. Con l’importante sostegno dell’amico don Calabria e soprattutto l’approvazione di Pio XII, l’iniziativa inizia a livello nazionale nella festa del Sacro Cuore del 3 giugno 1947 e si estende su scala internazionale nell’anno successivo, riscuotendo grandi entusiasmi da parte dei vescovi che vi aderiscono. La piccola Congregazione dei Figli del Cuore di Gesù ha nel 1948 36 membri, di cui solo 17 sacerdoti e ha ricevuto il riconoscimento con il nulla osta della Santa sede e quindi il decreto di erezione canonica appena due anni prima. Eppure padre Venturini mette in piedi in pochi mesi una diffusione internazionale dell’evento: fin da gennaio si inizia con la propaganda, inviando il tema e lettere in tutte le parti del mondo «escluse solo quelle nazioni che sub hostili dominatione constitutae non avrebbero ricevuto la diffusione del nostro messaggio»; l’iniziativa si espande e dal 1950 anche la Radio Vaticana fa una trasmissione in preparazione di questo momento.

L’animazione mondiale della Giornata di Santificazione Sacerdotale rimane in mano ai Padri Venturini (divenuti nel 1982, con la definitiva approvazione pontificia, Congregazione di Gesù Sacerdote) fino al 1994, anno in cui si celebra la 48esima edizione. Nel 1995 essa viene assunta dalla Santa Sede, passando sotto la diretta iniziativa della Congregazione per il Clero che in quel medesimo anno indice la Prima Giornata di santificazione dei sacerdoti. Essa continua ancora, anche se lasciata ormai da alcuni anni più all’iniziativa e alla sensibilità dei singoli Vescovi che ad una gestione unitaria da parte dell’attuale Dicastero.

Da parte nostra, figli e figlie di padre Venturini ed eredi del suo entusiasmo per questa iniziativa e per il suo fine specifico, è richiesta certo una riflessione per l’oggi. È opportuna, serve ancora ai presbiteri di oggi e all’intera Chiesa una giornata di santificazione sacerdotale? Se sì, come presentarla, come promuoverla?

Di certo molto è cambiato dai tempi di padre Venturini. La teologia (e la conseguente devozione) del Sacro Cuore non è più così centrale: sono mutati i tempi, la cultura, la sensibilità. Anche la teologia del sacerdozio sta conoscendo un’attenzione che ancora non aveva avuto, che permette di approfondire meglio l’identità presbiterale e l’importanza della comunione tra le diverse vocazioni a partire dal sacerdozio comune di tutti i battezzati. Queste positive evoluzioni e sfide chiedono dunque di rivisitare una eredità che ci è stata lasciata per farla crescere, per non perderne il significato ma proseguire il cammino in una fedeltà creativa che lo Spirito santo accompagna e stimola.

L’amore di Dio, per secoli espresso nell’elemento simbolico e “sentimentale” del Cuore di Cristo, sta ancora e sempre al centro della fede cristiana ed ha bisogno di sempre nuove espressioni e di un annuncio comprensibile e sperimentabile. La vocazione sacerdotale rimane una specifica chiamata all’amore e una risposta d’amore, e nel vivere questo si raggiunge la santità. La situazione che oggi viviamo, fatta di tanti chiaroscuri anche nella Chiesa, tra i suoi ministri e tutti i fedeli, è in fondo un richiamo ulteriore a guardare al popolo di Dio e anche ai suoi presbiteri con occhio attento, sincero ma soprattutto di cura, di consolazione e di guarigione, per cercare assieme le strade per portare ancora il messaggio d’amore del Vangelo nel mondo.

Noi Venturini e Venturine desideriamo fare la nostra parte: non siamo molti né forti, come non lo eravamo ai tempi del nostro Fondatore, ma conserviamo nel cuore la sua passione per la santità della Chiesa e dei suoi ministri e il desiderio di dare la vita nella nostra missione quotidiana per questo, cioè “per loro”.

sr Chiara Curzel 

Nella foto la Messa del clero altoatesino con il vescovo di Trento Lauro Tisi e il vescovo di Bolzano-Bressanone Ivo Muser in cattedrale a Trento, nel febbraio scorso.