22 marzo, Giornata mondiale dell’acqua. Un’occasione per riflettere su un bene vitale, troppo spesso sprecato. “L’acqua è un diritto umano basilare, fondamentale e universale, […] una condizione per l’esercizio degli altri diritti umani” scrive papa Francesco nella Laudato Si’. Parole riprese dal cardinale Segretario di Stato Parolin in un messaggio inviato alla Fao e all’Unesco. Basta – scrive Parolin – dunque alle forme di inquinamento delle risorse idriche, dei mari, dei fiumi. Basta con stili di vita che non puntano al bene comune. Nel messaggio, il cardinale Parolin con lo sguardo al futuro e alla vita delle prossime generazioni, chiede anzitutto l’avvio di un processo educativo che modifichi punti alla ricerca del bene, della verità, della bellezza perché siano questi i motori delle scelte di consumo, risparmio e di investimento.”
Secondo i dati arriviamo a consumare fino a 1000 litri d’acqua giorno per persona, a scapito di chi, a causa della cattiva qualità o dell’assenza di acqua si ammala e muore. “Una persona su tre nel mondo – fa notare Carlo Bridi di Assfron citando l’OMS – non ha accesso a fonti di acqua potabile, con il risultato che ben l’80% delle malattie spesso mortali contratte nei Paesi impoveriti, hanno come causa scatenante la mancanza di acqua potabile. Ma quello che è ancora più scandaloso è il fatto che 1000 bambini sotto i 5 anni, muoiono ogni giorno nella più totale indifferenza dell’opinione pubblica avendo come causa principale di morte: diarrea, colera, tifo, epatite ecc. conseguenza della cattiva qualità dell’acqua consumata. E basterebbe poco per cambiare la situazione. La nostra ultra trentennale esperienza in Africa, ci dice – aggiunge Bridi – che con poche migliaia di euro si può dare acqua potabile, cioè speranza di vita fino a 3000 persone con un pozzo perforato vicino a una scuola, a un dispensario, o vicino a un villaggio”. Bridi è stato protagonista in questa Giornata di un dialogo sul tema in webinar con Riccardo Petrella (economista e fondatore del Comitato internazionale per il Contratto mondiale dell’acqua) promosso dell’ITI Marconi di Rovereto.
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