Dopo la Messa a Tesero per l’anniversario di Stava, il vescovo Lauro ha fatto visita nel pomeriggio di domenica 19 luglio alla comunità di Valfloriana, proseguendo così il suo personale viaggio nei territori trentini maggiormente colpiti dalla pandemia. Nell’Eucarestia celebrata nella chiesa di Casatta, affiancato dal parroco don Albino Dell’Eva e da altri sacerdoti, monsignor Tisi ha ricordato anche la figura di don Luigi Riz, già parroco di Casatta e Montalbiano (2000-2012) e in seguito collaboratore pastorale (2012-2019), scomparso lo scorso 18 marzo nei giorni di picco dell’emergenza.
Nell’omelia, il vescovo Lauro ha invitato i fedeli a riflettere sul brano evangelico del grano e della zizzania, definendolo una vera “biografia di Dio, che è misericordia e perdono”, perché “tiene insieme la figura umana con tutte le sue sfaccettature, positività e lati oscuri”. “Un Dio – incalza don Lauro – ‘scandaloso’ che fa sorgere il sole suoi buoni e sui cattivi, non entra nel mondo dividendolo ma su tutti stende il suo amore, la sua compassione, e dice ad ognuno ‘tu sei il mio figlio, io non ti lascerò perché sono conquistato da te’. La notizia – chiosa l’Arcivescovo – è questa: siamo l’incanto di Dio. Ognuno di noi lo è. Nessuno sarà mai allontanato, cacciato, umiliato, scartato da Dio”.
Toccante il ricordo di don Luigi: “Non puntava mai il dito, non umiliava, non condannava. Ma mostrava benevolenza, positività, umiltà. Ha imparato quest’attitudine dal suo contesto familiare sicuramente, ma anche da quel Dio che ha frequentato e che è stata la ragion d’essere della sua vita”. Una “segnata anche dalla sofferenza e dalla fatica”, affrontate con grande umiltà e riservatezza”.
In conclusione, un vibrante invito alla comunità di Valfloriana riunita in chiesa: “Per andare da Dio non serve avere il solo terreno buono: serve solo riconoscersi peccatori, fragili, viandanti, pellegrini. Mi riempite il cuore di gioia per la vostra grande partecipazione. Mantenetevi per quello che siete”.