“La nostra casa è non averla. Gli altri sono la nostra casa, più ci chiudiamo e meno abbiamo casa. E allora andate e raccontate che la casa di Gesù è l’ amore e la nostra casa è volerci bene. Diversamente, non abbiamo casa”. Ecco il mandato dell’arcivescovo Lauro ai quattrocento “cantori della stella“, arrivati in cattedrale da ogni angolo del Trentino, nel pomeriggio di mercoledì 27 dicembre.
Bambini e ragazzi delle comunità parrocchiali, vestiti da pastori o magi, come in un presepe vivente, saranno pellegrini a piccoli gruppi nelle case, preceduti dalla stella, per portare un messaggio natalizio di pace e serenità. L’iniziativa ha anche una finalità solidale: nelle loro i visite i “cantori” raccolgono, infatti, offerte che vengono poi destinate all’infanzia missionaria.
FOTOSERVIZIO GIANNI ZOTTA