Don Ivan Maffeis verso l’ordinazione a vescovo di Perugia. Presentato il programma dettagliato di domenica 11 settembre. Il vescovo Lauro porterà in dono le reliquie di Vigilio e dei martiri d’Anaunia

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È stato presentato a Perugia nella mattinata di mercoledì 31 agosto, in conferenza stampa, il programma ufficiale della giornata di inizio ministero pastorale dell’arcivescovo nominato don Ivan Maffeis, domenica 11 settembre, giornata che culminerà nella cattedrale di San Lorenzo con la sua ordinazione episcopale e la presa di possesso dell’Arcidiocesi umbra. “Prepariamoci con gioia ad accogliere il nostro pastore don Ivan. A lui presento una comunità ecclesiale viva e vivace, ricca di belle esperienze che annunciano e testimoniano il Vangelo di Cristo”, ha sottolineato in sede di presentazione il vescovo ed amministratore diocesano mons. Marco Salvi.

«Accompagnato da me, don Ivan – ha proseguito mons. Salvi –, incontrerà e conoscerà delle realtà importanti che testimoniano i diversi ambiti della vita e della pastorale diocesana”. Il vescovo Maffeis visiterà anzitutto una parrocchia, la prima della diocesi geograficamente parlando – ; poi i giovani (nelle diverse fasce d’età, fino ai tanti studenti universitari che animano Perugia; a seguire la realtà della Caritas, prima di giungere nella piazza antistante la cattedrale per i saluti delle autorità: il sindaco di Perugia Andrea Romizi, tutti i sindaci del territorio diocesano, la presidente della Regione Donatella Tesei e la presidente della Provincia Stefania Proietti. Quindi la Messa di ordinazione in cattedrale.

La Diocesi di Trento sarà presente a Perugia con una delegazione ufficiale di una ventina di persone (preti e laici) guidata dall’arcivescovo Lauro, che recherà in dono alcune reliquie di San Vigilio e dei martiri d’Anaunia Sisinio, Martirio ed Alessandro. Almeno due pullman di fedeli scenderanno dal Trentino partendo dalla val Rendena (terra d’origine di don Ivan) e da Rovereto (dove il futuro vescovo attualmente è parroco).

Il programma dettagliato di domenica 11 settembre

 

A Monte Corona (ore 10)

Don Maffeis farà ingresso nel territorio diocesano alle ore 10, sostando, come è tradizione, nella prima parrocchia che incontra nel percorso verso la chiesa cattedrale, Monte Corona, nel comune di Umbertide. Visiterà e si raccoglierà in preghiera nell’abbazia-basilica minore di San Salvatore, antico insediamento benedettino risalente all’XI secolo. La visita è anche un rendere omaggio non solo alla comunità parrocchiale, ma al monachesimo benedettino e al vasto patrimonio storico-artistico e culturale che vanta l’Arcidiocesi di Perugia-Città della Pieve, ad iniziare dall’abbazia di Monte Corona. Si tratta di uno dei complessi monumentali più significativi della Chiesa locale, dalle profonde radici storiche, simbolo della spiritualità monastica che ha caratterizzato per secoli la fede di questa terra.

A Prepo (ore 11)

Dopo Monte Corona l’arcivescovo eletto raggiungerà, alle ore 11, il complesso interparrocchiale d’unità pastorale “San Giovanni Paolo II” di Prepo-Ponte della Pietra-San Faustino di Perugia, dove incontrerà una folta rappresentanza di studenti universitari e del mondo giovanile di parrocchie, oratori e associazioni e movimenti laicali. A Prepo si trova la chiesa più “giovane” dell’Archidiocesi, consacrata quattro mesi fa, punto di riferimento anche sociale per un quartiere periferico in costante espansione, con non pochi problemi di integrazione, e dove sorgono diverse importanti realtà produttive che hanno vissuto momenti di crisi.

Al Villaggio della Carità (ore 12)

Terminato l’incontro con i giovani, don Maffeis arriverà, alle ore 12, al “Villaggio della Carità – Sorella Provvidenza”, sede anche della Caritas diocesana e di alcune opere-segno quali il Centro di ascolto diocesano, l’Emporio della Solidarietà “Tabgha”, il Consultorio medico e la Mensa “Don Gualtiero”. È il “cuore pulsante” della carità della Chiesa diocesana. Dopo l’incontro con i volontari e gli ospiti del Villaggio, famiglie in gravi difficoltà a seguito della perdita del lavoro e della casa e mamme con bambini in fuga dall’Ucraina, l’arcivescovo nominato pranzerà con loro alla Mensa “Don Gualtiero”.

In Piazza IV Novembre (ore 15)

L’esperienza del “Villaggio della Carità” accompagnerà don Maffeis verso l’abbraccio simbolico con i tanti fedeli che giungeranno anche dal Trentino, sua terra di origine, in attesa di incontrarlo, alle ore 15, in Piazza IV Novembre dove sarà salutato dai rappresentanti delle Istituzioni civili del capoluogo umbro sulla gradinata del palazzo comunale dei Priori. È la prima volta che un Pastore, nel giorno della presa di possesso dell’Arcidiocesi, viene accolto in quel luogo del massimo consesso civico cittadino (ai suoi predecessori sono stati rivolti indirizzi di saluto da parte delle autorità civili sulla gradinata della cattedrale). Anche questo è un segno che testimonia «quell’“armonia perugina tra la compagine ecclesiale e quella civica, e tra coloro che ne esercitano le responsabilità», evidenziata dal cardinale Gualtiero Bassetti in occasione del conferimento alla sua persona della cittadinanza onoraria da parte del Comune di Perugia. L’incontro-saluto con le Istituzioni civili suggella il legame tra la Perugia laica e quella religiosa, legame il cui simbolo visivo è nelle opere scultoree della splendida Fontana Maggiore che da quasi 750 anni fa da “ponte” tra la cattedrale di San Lorenzo e il palazzo comunale del Priori.

In San Lorenzo (ore 16)

Terminato l’incontro con le autorità civili, l’arcivescovo eletto farà ingresso nella cattedrale di San Lorenzo dal portone di piazza IV Novembre. Dopo aver reso omaggio alla reliquia del Sant’Anello (esposta dal mattino alla venerazione dei fedeli) e all’effigie della Madonna delle Grazie, si raccoglierà in preghiera nella Cappella del Santissimo Sacramento. La celebrazione eucaristica, in programma alle ore 16, sarà preceduta dalla processione dei concelebranti insieme l’ordinando presule in piazza IV Novembre, snodandosi dal chiostro di San Lorenzo alla cattedrale facendo ingresso dal portone principale di piazza Danti. L’ordinazione episcopale e la contestuale presa di possesso avverranno durante la celebrazione con la presentazione e gli impegni dell’arcivescovo eletto che a seguire si distenderà a terra, davanti all’altare, al canto delle Litanie dei Santi, a cui seguirà l’imposizione sul suo capo delle mani dei consacranti e degli altri vescovi concelebranti e la recitata della preghiera di ordinazione. Seguiranno i “riti esplicativi” dell’unzione crismale, della consegna del libro dei Vangeli, dell’anello, della mitra e del pastorale, l’insediamento e l’abbraccio di pace.

Presiederà il rito il cardinale Bassetti

Il rito sarà presieduto dal cardinale Gualtiero Bassetti, con-consacranti mons. Lauro Tisi, arcivescovo di Trento, e mons. Marco Salvi, vescovo ed amministratore diocesano, e concelebranti numerosi arcivescovi e vescovi, sacerdoti diocesani e religiosi e diaconi. Il servizio liturgico verrà svolto dai seminaristi. Saranno presenti i rappresentanti delle istituzioni civili umbre e trentine con i gonfaloni di diversi comuni. La celebrazione si concluderà con la recita della preghiera di affidamento della comunità diocesana alla protezione della Madonna delle Grazie da parte del nuovo arcivescovo, scritta dal suo predecessore, il cardinale Gioacchino Pecci, poi asceso al Soglio pontificio con il nome di Leone XIII.

I doni

«Come Arcidiocesi – ha annunciato mons. Salvi – faremo due doni al nuovo presule: la mitra, uno dei simboli della dignità e dell’autorità episcopale, e l’anello vescovile, segno di fedeltà alla Chiesa e alla propria diocesi”. Il pastorale – in legno d’olivo – è stato già donato dall’Arcidiocesi di Trento il 5 agosto scorso a Rovereto.

In dono le reliquie di santi trentini

L’arcivescovo mons. Tisi, al termine della celebrazione, donerà al confratello mons. Maffeis le reliquie del vescovo patrono di Trento, Vigilio, e dei santi martiri Sisinio, Martirio ed Alessandro: tre giovani cappadoci che sant’Ambrogio aveva inviato come collaboratori nell’evangelizzazione al vescovo Vigilio e che trovarono il martirio nel 397 in Trentino. Si tratta di un segno molto forte, sapendo quanto la Chiesa di Trento è legata alla memoria di questi santi e vuol essere anche un segno di gemellaggio tra la Chiesa di Trento e quella di Perugia-Città della Pieve, fondato sulla testimonianza della fede.

I doni delle cappellanie estere

Al momento dell’offertorio verranno portati in dono dalle cappellanie estere presenti nell’Archidiocesi (anglofona, francofona, romena, sud americana, ucraina…) dei prodotti tipici, segno di un legame fruttuoso con la comunità che accoglie tanti cittadini esteri provenienti da diversi Paesi del mondo.

Alla celebrazione sono attesi numerosi fedeli sia perugino-pievesi che di una significativa delegazione trentina. Inoltre ci sarà una nutrita rappresentanza di collaboratori laici della Cei di cui l’arcivescovo eletto Maffeis è stato portavoce e sottosegretario. I fedeli che non riusciranno ad accedere in cattedrale potranno seguire la celebrazione in piazza IV Novembre, dove sarà allestito un maxischermo, e nella Sala dei Notari del Palazzo dei Priori, gentilmente concessa dal Comune. Complessivamente saranno allestiti più di mille posti a sedere nel rispetto delle vigenti norme anti-Covid.

Presenza eccezionale delle claustrali

Parteciperà, per la particolare circostanza dell’ordinazione episcopale, una rappresentanza delle comunità claustrali dei monasteri delle Clarisse di Sant’Agnese e di Sant’Erminio di Perugia e di Santa Lucia di Città della Pieve, portando un saluto delle comunità oranti al loro nuovo Pastore.

 

L’aquila nello stemma scelto da don Ivan. “Cristo in voi” il suo motto  

 

Gli ornamenti esterni caratterizzanti lo stemma di un Arcivescovo Metropolita, oltre ai venti fiocchi pendenti ai due lati dello scudo, sono la croce patriarcale e il pallio.

Nello scudo la stella richiama Maria, alla cui materna protezione il nuovo Vescovo affida il suo ministero e la Diocesi di Perugia – Città della Pieve; l’aquila è il simbolo dell’Evangelista Giovanni (a cui corrisponde il nome Ivan) e insieme sottolinea le origini trentine dell’Arcivescovo; i monti sono un tributo alle rigogliose colline dell’Umbria.

L’argento dello sfondo è il colore della trasparenza, quindi della verità e della giustizia, mentre l’azzurro simboleggia il distacco dai valori terreni e l’ascesa verso Dio.

Tratto dalla lettera di San Paolo ai cristiani di Colossi (1, 27), “Cristo in voi” è il motto scelto dall’Arcivescovo. Esprime l’impegno per l’annuncio missionario e insieme la fiducia che Cristo già abita il cuore dell’uomo e costituisce la sorgente dell’incontro e della comunione.

Monsignor Salvi illustra lo stemma del vescovo Ivan