“Lo sguardo dei malati, l’apprensione dei familiari, la sforzo immane degli operatori sanitari, la paura di tutti domandano più silenzio che parole.” Si fa interprete del sentimento comune, l’arcivescovo Lauro nell’omelia della s. Messa in questa terza domenica di Quaresima, nella cattedrale di Trento a porte chiuse, rivolgendosi a quanti sono sintonizzati alla Tv e in diretta streaming web. (Foto Paolo Pedrotti)
Nel commentare il brano evangelico dell’incontro tra Gesù e la Samaritana don Lauro riconosce che “siamo smarriti e fatichiamo a trovare il senso di quanto sta avvenendo. Nel deserto delle nostre strade, chiusi in casa, abbiamo comunque la possibilità di incontrare realmente Cristo, di consegnargli la sete dei nostri mille interrogativi che faticano a trovare risposta”. “Non rinunciamo – aggiunge – a dialogare con Lui, consegniamogli senza vergogna le frequentazioni sbagliate, con cui abbiamo cercato di placare la nostra sete; così come le frenetiche ritualità quotidiane che la cronaca di questi giorni ha improvvisamente azzerato.”
“Torniamo umani. Dialoghiamo con noi stessi. Ascoltiamo i desideri del nostro cuore. Per riprendere – speriamo prima possibile – ad abitare le nostre strade e le nostre piazze e gustare la forza e la bellezza delle relazioni. E, insieme, stringerci attorno al Maestro per invitarlo a stare con noi, riconoscendo che la sua volontà altro non è che la nostra vita.” E conclude: “Nell’amore sincero e concreto abita Dio”.
Nel corso della s. Messa (concelebrata solo con il parroco del Duomo don Andrea Decarli e il cerimoniere don Giulio Viviani e animata da organo e una sola voce) il pensiero va ripetutamente alle vittime dell’epidemia, ad ammalati e familiari e all'”immane fatica” degli operatori sanitari. Il ricordo degli anziani (“coraggio in quest’ora di grande fatica, rimanete a casa”), della famiglie con i loro bambini (“i disagi trasformateli in opportunità per scoprire la forza della famiglia”)
Parole di vicinanza anche alla comunità di Campitello di Fassa, colpita dalla scomparsa di don Luigi Trottner, deceduto a causa del virus: “Caro don Luigi – prega l’Arcivescovo – ti affido alla liturgia del cielo”. Un pensiero anche a don Luciano Anesi, spentosi questa notte dopo molti mesi di malattia e “a tutti i preti che con creatività si spendono per stare accanto alle loro comunità”.
QUI TESTO INTEGRALE OMELIA S. MESSA