Anche la Diocesi di Trento piange la prematura scomparsa di Flavio Berloffa, 65 anni, impegnato nella pastorale sociale e del lavoro (all’interno dell’Area Testimonianza e Impegno sociale), una delle anime delle Acli trentine. Flavio, vinto da un male tanto rapido quanto aggressivo, si è spento sabato scorso circondato dall’affetto dei suoi cari.
“Non se ne va soltanto un dirigente aclista di alto profilo, ma anche uno stile e un modo gentile e profondo di intendere l’impegno associativo, civile e politico”, ricordano le Acli in una nota in cui si rammenta come Berloffa si fosse occupato di “formazione e vita cristiana assumendo nello stesso tempo responsabilità di rilievo anche all’interno della Chiesa trentina e nell’ambito della Commissione Giustizia e Pace delle regioni del Nord Est”.
“Altro impegno recente – si legge nell’accorata memoria – è stata la promozione di un assegno di ricerca e di una collaborazione con l’Università di Trento per rendere le Acli protagoniste nello sviluppo locale sostenibile e nell’implementazione di buone pratiche di economia circolare. Una costante della sua vita pubblica e privata è stata inoltre l’attività di studio e ricerca. Innamorato del metodo pedagogico ispirato agli insegnamenti di Sant’Ignazio di Loyola, tendeva a considerare l’azione sociale come la naturale evoluzione della persona umana che trova nella dimensione collettiva un motivo fondamentale di espressione delle qualità e dei talenti individuali. Da qui la vicinanza ai temi della formazione che intendeva rivolti sia allo sviluppo integrale della persona umana sia come esercizio di visione generale riguardante le sfide del nostro tempo: l’emergenza ambientale, le diseguaglianze sociali ed economiche, la necessità di una politica attenta alle sorti del pianeta e dei più deboli. Flavio Berloffa divenne per questo un grande tessitore di connessioni. Fra le Acli e la comunità trentina, fra la Chiesa e le sfide sociali e ambientali del nostro tempo, fra i movimenti sociali e una nuova idea di economia. Nella dimensione pubblica e nell’impegno associativo Flavio non ambiva ad alcuna carica o riconoscimento e questo rimane il suo tratto distintivo fondamentale. Piuttosto, gli erano naturali atteggiamenti e posizioni che esigevano, da sé stesso prima di tutto, coerenza, impegno e disponibilità al cambiamento. Con la mitezza e la gentilezza che lo caratterizzavano, ma anche con l’intelligenza e la caparbietà di chi sa guardare lontano, tendeva ad esigere altrettanta coerenza dai suoi interlocutori stabilendo rapporti proficui e generativi di idee e proposte impregnati di etica e rispetto per il prossimo davvero rari nel nostro tempo. Flavio Berloffa è stato pertanto un esploratore e un visionario che ha saputo rinnovare sul terreno della concretezza dell’azione sociale e della coerenza dei comportamenti il messaggio cristiano del riscatto dei poveri e dell’impegno per il cambiamento del modello di sviluppo nel solco del concetto di ecologia integrale delineato da papa Francesco”.
L’ultimo abbraccio terreno a Flavio Berloffa sarà dato martedì 14 dicembre alle ore 10 nella chiesa parrocchiale di Povo, comunità dove si era trasferito da pochi mesi.