“Come Giuseppe, custodite il Redentore. E siate cantori della bellezza di Gesù di Nazareth”. L’invito del vescovo ai nuovi diaconi Michele e Antonello, ordinati sabato a Riva del Garda

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“Nell’oscurità della guerra, conforta vedere che l’immane tragedia tornata nel cuore dell’Europa non ha spento nel cuore degli uomini la fiaccola della solidarietà. E proprio in questo scenario, la decisione di Michele e Antonello di mettere la propria vita a servizio del Regno e del Vangelo con il diaconato è una forte luce per gridare alla nostra Chiesa coraggio, la barbarie non avrà l’ultima parola, l’ultima parola è della vita, non spetta al trionfo dell’ego ma alla forza del dono e del servizio”.  Le parole dell’arcivescovo Lauro Tisi risuonano nella chiesa rivana di San Giuseppe, proprio nel giorno della festa del padre di Gesù, sabato 19 marzo. Davanti a monsignor Tisi Michele Albertani, rivano, 55 anni e Antonello Siciliano, 47 anni, della parrocchia di Nago–Torbole: da sabato nuovi diaconi permanenti della Chiesa trentina.

“Sognatori capaci di meraviglia e di stupore”

“Due persone diversissime, due sognatori, due uomini che immaginano in chiave positiva il futuro, due uomini capaci di meraviglia e di stupore“, li descrive don Lauro davanti alle loro mogli e ai loro figli. “In questo – aggiunge – siete compagni di viaggio di quel sognatore che è Giuseppe, che mai si è lasciato turbare dalla vita”. Un sogno a cui è invitata tutta la Chiesa trentina, per la quale la testimonianza dei due diaconi risuona come forte richiamo: “Osa, lasciati coinvolgere dal tuo Dio, non  essere avara di meraviglia”. E, ancora, guardando alle famiglie di Michele e Antonello, l’Arcivescovo esorta: “investi in comunione, in fedeltà, investi nella gioia di fare famiglia e vivere come famiglia”.

“Come Giuseppe, custodite il Redentore” 

“Voi – aggiunge don Lauro – avete già sperimentato l’esperienza della paternità; ora Cristo vi fa diventare padri un’altra volta e vi manda a fare un’ unica cosa“, sul modello di san Giuseppe: “Custodire il Redentore, essere dei cantori della bellezza di Gesù di Nazareth”, della “grande notizia che in Gesù di Nazareth abbiamo colui che riempie di pienezza e di gioia la nostra vita. È così: chi vive alla Gesù Cristo, possono soffiare i venti di tutte le tempeste, non cade, è nella pace, diventa benedizione per il mondo. Vi affido il compito di custodire in voi e regalare agli uomini il nome di Gesù”.

 

La Messa è stata trasmessa in diretta streaming sul canale YouTube della Diocesi di Trento.