“Contro la mafia fraternità e cooperazione”. Le provocazioni del vescovo Bregantini a “Ispirazioni d’estate”

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Mons. Giancarlo Maria Bregantini, arcivescovo emerito di Campobasso-Bojano e già vescovo di Locri-Gerace è stato protagonista di uno degli appuntamenti della 15a edizione di “Ispirazioni d’estate” in val di Fassa, promossa dalle parrocchie con la locale Apt, i comitati turistici e il patrocinio della Diocesi di Trento.

Davanti all’attento pubblico che ha affollato la chiesa parrocchiale di Campitello lo scorso 13 agosto, Bregantini ha posto al centro del proprio intervento la prospettiva della fraternità, declinata con diversi esempi presi dalla sua esperienza pastorale e umana e alla luce dell’enciclica Fratelli tutti di papa Francesco.

Il vescovo noneso ha avvicinato il concetto di fraternità al mondo della cooperazione, raccontando come negli Anni ‘90, appena trasferitosi nella Locride, capì che il rilancio economico di quella zona, aspra e montuosa come il Trentino, si sarebbe potuto costruire sul modello cooperativo trentino e in particolare grazie alla coltivazione di piccoli frutti. Fu la Cooperativa Sant’Orsola – ha rammentato don Giancarlo – a prestarsi per affiancare la Locride nella fase di sviluppo di un’organizzazione produttiva che oggi ha fatto diventare la Calabria una delle prime regioni italiani in questo settore.

L’arcivescovo emerito non ha negato gli ostacoli incontrati a causa della mentalità mafiosa che però – ha spiegato l’ex prete lavoratore – va vinta con “il gusto del bello” e con la traduzione del bello in utile, attraverso il lavoro. Un pensiero mons. Bregantini ha voluto riservarlo alla sfida dell’accoglienza, esplicita applicazione del concetto di fraternità, con diversi esempi legati all’immigrazione e alle sue problematiche.

Ai “dispiaceri legati alla vita di un vescovo si risponde con la fraternità, sotto forma di perdono, che non cancella il passato ma prepara il futuro”, è stata la sua appassionata conclusione, felice sintesi della ricca serata. (c.b.)