“Tu sei la perla preziosa che alla mia vita dà valore, per te lascio ogni cosa e seguo te o mio Signore”. Si è aperta su note gioiose la celebrazione di ringraziamento presieduta dall’arcivescovo Lauro insieme a monsignor Stanislao, vescovo verbita in Angola, dedicata a religiosi e religiose e membri degli istituti di vita consacrata raccolti in Cattedrale sabato 2 febbraio, data in cui ricorre la festa della Presentazione del Signore e giorno in cui si è celebrata la 22 giornata della Vita Consacrata.
A fare da filo conduttore il titolo scelto, “A vini nuovi, otri nuovi”: il Vangelo porta gioia e novità e quattro sono gli ambiti in cui la Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica invita a lasciare spazio al sapore del vino nuovo che è il Vangelo: l’accoglienza dei più giovani nelle realtà formative, la sana interazione tra maschile e femminile, l’obbedienza e il servizio, la gestione dei beni. “All’origine della consacrazione non c’è la ricerca di Dio, nessuno sa da che parte cercarlo e come, ma è lui che è venuto a visitarvi, e avete sperimentato l’essere guidati e anticipati dal Signore della vita – ha detto monsignor Tisi nell’omelia -: vi affido il compito di ricordare quel giorno e trasmettere la vostra esperienza, consapevoli che all’inizio non c’è un dare ma un ricevere, e poi un raccontare ciò che avete ricevuto, sentendo il cuore riscaldarsi perché abitato da Gesù”.
Ricordando le parole di papa Francesco – “una chiesa locale senza la presenza della vita consacrata sarebbe una chiesa orfana, non completa” – padre Giancarlo Girardi, delegato vescovile per la Vita consacrata, ha poi evidenziato il compito di religiosi e religiose di occuparsi delle povertà materiali e spirituali del nostro tempo, spingendosi nelle periferie, e costruire piccole comunità e chiese domestiche che possano diventare comunità di attrazione. (p.n.)
FOTOSERVIZIO: GIANNI ZOTTA