Lo sguardo accogliente di Giuseppina Bakhita, la schiava divenuta santa ed eretta a simbolo delle vittime della tratta, domina il cortile dell’Istituto delle religiose canossiane nel cuore di Trento, a due passi da Piazza Venezia. Il grande murale a lei dedicato è stato inaugurato nella mattinata di lunedì 9 maggio nell’evento finale del progetto “Abbiamo la Stoffa Giusta! Creatività, sostenibilità e inclusione attraverso la moda”, promosso da Centro Moda Canossa e Centro Astalli. All’evento ha preso parte anche l’arcivescovo Lauro Tisi.
Il progetto Abbiamo la stoffa giusta
Il progetto, sostenuto dalle Canossiane e finanziato dalla Fondazione Caritro, ha coinvolto studenti e studentesse del Centro Moda Canossa con la partecipazione dei bambini della scuola dell’infanzia Virginia de Panizza. L’obiettivo era quello di approfondire i temi della migrazione forzata femminile, attraverso la creatività e l’incontro con la bellezza delle diverse culture, grazie alla presenza di studentesse di varia nazionalità e grazie anche alla presenza di alcune rifugiate nigeriane, accolte, con i loro bambini, presso le canossiane (la cui casa venne aperta a Trento da Maddalena di Canossa nel 1827) in collaborazione con Astalli nell’ambito del progetto “Una comunità intera” (che vede tra i partner anche la Diocesi di Trento attraverso Caritas e Fondazione Comunità Solidale). Introdotti dal canto con sonorità etniche dei bambini della scuola dell’infanzia, hanno preso poi la parola per illustrare il progetto suor Daniela Rizzardi (canossiane), Stefano Graiff e Angela Tognolini (rispettivamente presidente e operatrice di Astalli), Ivana Leonardelli (scuola dell’infanzia), le due artiste coordinatrici del laboratorio che ha prodotto il murale Silvia Gadda e Lorena Martinello, Michele Filippini (dirigente del Centro Moda) e quattro studentesse del primo anno del Centro moda di formazione professionale. Le classi prime del Centro Moda e i bambini della Scuola dell’Infanzia hanno cominciato questo viaggio nell’autunno del 2021 dipingendo il murale seguendo un approccio ecologico e rispettoso dell’ambiente che già da anni il corpo docente porta avanti con numerose applicazioni nell’abbigliamento, nell’arredamento e negli allestimenti di scenografie e costumi teatrali.
Le parole di don Lauro
“Oggi qui abbiamo la prova che il mondo va bene”, ha sottolineato dal canto suo l’arcivescovo Lauro. Prendendo spunto dal contesto problematico in cui ci si sente immersi, don Lauro ha ricordato come la “frase dominante oggi sia ‘potrebbe andare meglio'”. “A me piace – ha commentato – rifarmi all’Apocalisse che dice che c’è una moltitudine immensa di gente che vive bene, vive per gli altri; quindi è una fake-news che il mondo va male; è la narrazione mediatica e dei social che porta a questa considerazione. Il mondo invece va bene perché ci sono miliardi di uomini che fanno il loro dovere, vivono per gli altri, vivono l’accoglienza e la gratuità”.