“Sono molto contento di essere insieme a voi in un momento come questo. In questo anno, ci è mancata molto la possibilità di fare festa, di stare insieme, di condividere. Ora però mandiamo un grido a tutto il Trentino: ce l’ abbiamo fatta, stiamo ripartendo. Rivedere questi sorrisi, questa allegria, tornare a trascorrere del tempo in compagnia è fondamentale. Abbiamo scoperto che quando mancano gli amici, ci manca tutto. Se non ci si sostiene a vicenda, se non ci si ama l’ uno l’ altro, è come se non si avesse nulla. Ecco cosa ci ha insegnato questa terribi le situazione, che finalmente abbiamo superato”.
Così il vescovo Lauro Tisi ha salutato gli ospiti ed il personale dell’Apsp Beato de Tschiderer di Trento, dove nel pomeriggio di martedì 15 giugno ha celebrato una messa negli spazi esterni, ricordando in particolare gli ospiti che fra il 2020 ed il 2021 sono scomparsi a causa della pandemia. Ben 47 di loro, su 182 in totale, non ce l’hanno fatta a superare i difficili mesi del Covid-19.
“Una giornata di ricordo, di dolore, ma anche e soprattutto di speranza verso il futuro -l’ha definita la presidente della struttura, Eleonora Stenico-. Abbiamo perso i nostri compagni di viaggio, con i quali avevamo stretto legami fortissimi. Tutti i loro amici hanno chiesto di creare un ricordo in loro onore, hanno espresso il desiderio di un qualcosa che possa restare come futura memoria”.
Proprio per dar senso a questo desiderio, al termine della messa nello spazio verde della struttura è stato piantumato e benedetto un ulivo, ai cui piedi è stata posta una targa con la scritta “Chi vive nel cuore di chi resta, non muore”: sulle fronde dell’albero, invece, sono stati appesi dei cartellini con i nomi di tutti gli ospiti scomparsi.
“Con questo ulivo -ha concluso Stenico- chiunque potrà ricordare chi non è riuscito a superare la pandemia. Ma anche il messaggio del vescovo Tisi è di speranza, un augurio a ricominciare davvero”.