Cammino sinodale, verso la fase profetica con le indicazioni delle comunità sui temi cardine: donne, giovani e fragilità

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Cammino sinodale. I referenti diocesani Claudia Giordano e don Celestino Riz tracciano, dalle pagine del settimanale Vita Trentina, il percorso che porterà verso la fase profetica, alla luce delle proposte di oltre 300 gruppi di discernimento in Diocesi sui temi chiave oggetto di “cantieri” di lavoro.

A partire dal ruolo della donna nella Chiesa si è scelto di continuare ad approfondire le tematiche emerse con maggiore intensità nei due anni “trentini” di ascolto.

Sul secondo tema, i giovani e la Chiesa, si è attivato un progetto che vede già coinvolti i Consigli diocesani presbiterale e Pastorale e la Pastorale giovanile.

La terza tematica riguarda le situazioni di fragilità, dapprima rimasta sottotraccia ma riportata all’attenzione come scelta fondamentale per essere fedeli al Vangelo. In questa fase di discernimento spicca anche il futuro delle comunità parrocchiali e l’unificazione degli enti parrocchiali, ma il confronto è destinato a protrarsi nei prossimi  anni: le differenze territoriali richiedono tempi lunghi di maturazione, per giungere a unificazioni che non siano solo giuridiche, ma frutto di un cammino condiviso.

I due referenti hanno proposto una panoramica dedicata al Cammino sinodale diocesano anche sulla pagina di Avvenire dedicata all’Arcidiocesi di Trento (in edicola il 12 maggio maggio scorso) LEGGI QUI .

“Le proposte arrivate all’équipe diocesana di coordinamento del cammino sinodale – scrivono – spesso sono molto concrete e puntano su iniziative praticabili, ma anche su atteggiamenti di fondo da educare come prospettive che si aprono per il futuro: si spazia da iniziative per promuovere il ruolo della donna all’interno della Chiesa in modo più significativo, ma anche una maggiore partecipazione dei laici. Ci sono proposte che mirano a rendere più concreta l’accoglienza e la costruzione di relazioni nelle nostre comunità; e altre che riguardano la comunicazione e la semplificazione del linguaggio liturgico, fino alla semplificazione della gestione amministrativa e legale delle parrocchie”.