“Nello spirito di Abu Dhabi, occorre lavorare insieme, anche con i musulmani e gli ebrei, perché le religioni possono e devono dare un contributo di valori fondamentali che possono sostenere la cultura della pace”. Lo ha affermato p. Francesco Patton, custode di Terra Santa, intervenendo al convegno internazionale dei vescovi Mediterraneo, frontiera di pace. Secondo Patton è necessario “agire sulle persone a livello popolare per la capillarità di diffusione che le Chiese – e lo stesso vale per l’Islam e l’ebraismo – hanno”. Secondo il custode di Terra Santa, inoltre, c’è poi “un contributo che va dato cercando la via dell’unità tra le comunità cristiane, non solo tra i riti della grande famiglia cattolica, ma anche in una prospettiva ecumenica per parlare con una voce sola”.
L’esperienza che padre Patton, trentino nativo di Vigo Meano, ha portato all’incontro dei vescovi del Mediterraneo è quella della “complessità”: “ognuno dei Paesi del Medio Oriente che sia affacciano sul mare ha caratteristiche sue proprie”. Ci sono, ha ricordato, “Israele, la Palestina, il Libano, la Siria, Cipro e Rodi: da una parte l’iper-tecnologia, dall’altra la disoccupazione al 40%, dall’altra la guerra, gli hotspot che accolgono i rifugiati e i migranti e una forte instabilità politica generale”. (fonte mediterraneopace.it)
#Mediterraneo frontiera di pace. P. Patton: lavorare insieme nello spirito del Documento di Abu Dhabi
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