Unanime e ferma condanna della Chiesa trentina per l’attentato incendiario della notte scorsa contro la chiesa di San Rocco a Rovereto. L’arcivescovo Lauro Tisi, attraverso il proprio vicario don Marco Saiani, si è messo in contatto con i sacerdoti operanti in zona per essere aggiornato sull’accaduto. “Bruciare una porta, che sia di una struttura di accoglienza, come accaduto in passato, o di una chiesa, luogo di culto aperto e libero, è uno sfregio per tutta la comunità”, commenta monsignor Tisi. “Ogni parola di condanna – aggiunge l’Arcivescovo – rischia però di essere scontata se non ne deriva l’impegno affinché il dissenso e la diversità di opinione, legittimi anche all’interno della comunità ecclesiale, non travalichino mai il rispetto delle persone e degli ambienti ad esse destinati. Chi ha appiccato quel fuoco potrà alimentare paura e divisione, ma non riuscirà mai a mandare al rogo la forza del dialogo e del confronto, conquista di civiltà di cui tutti dobbiamo essere custodi e garanti”.
La chiesa di San Rocco sorge sul territorio della parrocchia di San Giuseppe ed è inglobata all’interno del complesso scolastico Arcivescovile. Viene utilizzata, in particolare, per attività di culto e preghiera di un gruppo di fedeli coordinato da don Matteo Graziola. E’ stato lui, insieme al rettore dell’Arcivescovile Bruno Daves a denunciare questa mattina il fatto ai carabinieri che indagano sull’accaduto. Gli uffici amministrativi di Arcidiocesi hanno esteso la segnalazione alla Sovrintendenza per i Beni culturali, al fine di valutare eventuali danni al patrimonio artistico, derivanti in particolare dal fumo e dalla fuliggine provocati dal rogo appiccato al portone.