Chiesa della Sacra Famiglia gremita, nella mattinata di sabato 24 novembre, per l’ultima delle otto assemblee nelle zone pastorali che hanno visto il vescovo di Trento Lauro Tisi mettersi in dialogo con le comunità sparse sul territorio, in un viaggio iniziato sabato 22 settembre a Dro. Dopo l’intervento del vicario di zona don Sergio Nicolli, spazio alle esperienze di buone prassi, raccontate dai rappresentanti della zona pastorale della Vallagarina, comprendente gli ex decanati di Rovereto, Villalagarina, Mori ed Ala. in particolare, ci si è soffermati su cinque temi: giovani ededucazione alla carita, con l’esperienza di “Mani in pasta” (la raccolta viveri promossa per la prima volta a villa Lagarina e poi estesa a tutto il territorio diocesano); le nuove risposte alla povertà economica con l’attività del Fondo straordinario di solidarietà e con l’associazione Cantiere famiglia per l’assistenza ai nuclei familiari in maggiore difficoltà. Altre esperienze virtuose, l’accoglienza migranti con l’attività esemplare del Cam di Mori e la Camminata per la pace alla Campana dei caduti con i rappresentanti delle religioni. Spazio infine alla formazione e alla spiritualità, con un video che ha mostrato l’esperienza della comunità monastica di Pian del Levro.
Nel suo appassionato intervento, il Vescovo Lauro ha tracciato un bilancio delle otto assemblee di zona, esprimendo un “grazie” per la vitalità messa in luce dalle comunità incontrate, comprese le tante realtà ecclesiali attive in Vallagarina. Una vitalità che si regge sulla presenza dei “laici, uomini e donne concreti” e che testimonia, ha aggiunto, quanto “lo spirito di Dio continui ad agire, nonostante la percezione di sfiducia che spesso avvolge le nostre comunità”. Don Lauro ha spronato, quindi, i quasi 400 presenti a tornare ad emozionarsi per Gesù di Nazareth, cuore della fede cristiana, andando oltre le questioni legate all’organizzazione ecclesiale e alla gestione delle strutture, per porre al centro della vita comunitaria poveri e migranti (“ci sia il volto di un povero con nome e cognome nella vostra agenda”), coltivare la prossimità, per alimentare relazioni significative. Infine, ha auspicato il vescovo, avere una vita orante: “C’è un’emergenza preghiera” ha detto con voce tonante, ma pronta a commuoversi nel confessarne l’importanza da quando è vescovo, soprattutto la preghiera silenziosa di ogni sera davanti al tabernacolo.
Nella seconda parte della mattinata, il Vescovo ha risposto a molte domande maturate nei gruppi di lavoro, in cui si è cercato di riflettere sulla Chiesa del domani, provocata ad andare fuori dai confini parrocchiali, per immaginarsi sempre più allargata anche a mondi lontani dal contesto ecclesiale, ma coinvolti, insieme, nella costruzione di esperienze di comunità. “Tu manifesti il tuo essere cristiano nel tuo modo di vivere” ha spronato l’Arcivescovo, ed ha concluso: “La fede non è questione di competenze intellettuali, ma di una vita che si conforma al Vangelo”.
Nel pomeriggio, intenso incontro formativo per gli animatori della comunicazione e della cultura con la relazione del giornalista di Avvenire Gigio Rancilio.