San Pio X e Giovanni Paolo I. Sono i due Papi che l’arcivescovo di Trento Lauro Tisi è stato invitato in questi giorni a ricordare, presiedendo una s. Messa nei rispettivi paesi natale in Veneto: Riese, in provincia di Treviso, dove nel 1835 vide la luce Giuseppe Sarto, futuro papa Pio X, proclamato santo nel 1954, e Canale d’Agordo, all’ombra delle Dolomiti bellunesi, dove nel 1912 nacque Albino Luciani, eletto papa Giovanni Paolo I quarant’anni fa e prossimo beato.
Nella serata di ieri, 21 agosto, festa liturgica di San Pio X, monsignor Tisi ha presieduto la s. Messa a Riese – su invito del parroco don Giorgio Piva, d’intesa con il vescovo di Treviso monsignor Gianfranco Gardin – alla presenza di almeno duemila fedeli. Nell’omelia, monsignor Tisi ha ricordato il ruolo innovatore di Pio X, al quale si deve, tra l’altro, il Catechismo della dottrina cristiana e una profonda riforma della Curia Romana. Il vescovo di Trento ha richiamato la missione di papa Sarto: “Rinnovare ogni cosa in Cristo affinché Cristo sia tutto in tutti”, come annunciava Pio X nella sua prima Enciclica. “Se fatichiamo oggi a coltivare speranza e gioia – ha argomentato Tisi – è perché non frequentiamo la quotidianità di Gesù e ci affidiamo a criteri mondani, fatti di numeri, di strutture imponenti, di inviti ai tavoli che contano”. “I criteri con cui misurare il Regno – ha concluso don Lauro – sono altri: il dono di sé, l’amore che si fa perdono, il servizio abbracciato come normalità di vita, il nascondimento che rifugge dall’esibizione”.
A seguire si è tenuta la processione per le vie del paese, con riflessioni sul rapporto tra San Pio X e i giovani, alla vigilia del sinodo dei vescovi sui giovani, in calendario a Roma dal 3 al 28 ottobre.
Con l’arcivescovo Lauro, a rappresentare la Chiesa di Trento c’era anche il parroco di Riva del Garda, don Dario Silvello, il cui padre è nativo di Riese e la madre del paese vicino.
Domenica prossima, 26 agosto, l’arcivescovo di Trento sarà invece a Canale d’Agordo per presiedere, su invito del vescovo di Belluno monsignor Renato Marangon, la s. Messa nel 40° anniversario dell’elezione di Giovanni Paolo I, al secolo Albino Luciani, avvenuta il 26 agosto 1978. Soprannominato il “Papa del sorriso”, Luciani raccolse il testimone da Paolo VI, rimanendo alla guida della Chiesa cattolica per soli 33 giorni: morirà, infatti, improvvisamente, il 28 settembre. In segno di continuità, il suo successore, Karol Wojtyla, sceglierà lo stesso nome: Giovanni Paolo II. Per Papa Luciani si avvicina la data della beatificazione, dopo l’avvenuto riconoscimento di un miracolo attribuito alla sua intercessione.
“Giovanni Paolo I – anticipa il vescovo Lauro – è stato il narratore di un Dio vicino. Un Dio che sa essere anche Madre, come egli ci ricordò, destando la sorpresa di molti”. La Messa di domenica 26 alle ore 16.30, nella piazza principale di Canale, intitolata ad Albino Luciani, sarà il culmine di una serie di iniziative programmate durante tutta l’estate con la regia del Musal, il Museo dell’agordino che tiene viva la memoria del Papa del sorriso.
FOTOSERVIZIO: Silvano Zamprogna