Per i “Giovedì al Vigilianum”, il 12 aprile ad ore 17.30 Tiziano Civettini e Andrea Decarli dialogano sulla figura del sociologo e teologo Peter Berger, austriaco naturalizzato statunitense, scomparso l’anno scorso a quasi 90 anni. Testimone attento delle trasformazioni di questi ultimi decenni, dopo aver sostenuto la teoria della secolarizzazione, cioè della progressiva marginalizzazione e scomparsa della religione nelle società post moderne, ha descritto i nuovi scenari di ritorno del sacro con un nuovo paradigma: il pluralismo, descritto nel libro al centro dell’incontro: “I molti altari della modernità” (EMI).
Le fedi sono compresenti a livello planetario e anche al nostro livello locale è possibile ormai osservare questa realtà. Ma cosa significa il fatto che il pluralismo è il paradigma della condizione spirituale moderna? In che modo le istituzioni religiose ne vengono condizionate? Cosa succede alla fede in questo contesto? Lo stesso Berger apre il dialogo di senso in una intervista ad Avvenire (2016): “Il pluralismo mi costringe a discernere cosa veramente sta al cuore della mia fede, liberandomi dalle false enfasi su quanto è meno decisivo. Dovremmo apprezzare il modo in cui il pluralismo ci può portare a quello che, alla fin fine, veramente interessa di più per la nostra fede”.