Acli a Congresso, per la pace e il dialogo. Eletto il nuovo Consiglio provinciale dell’associazione. “Con la Diocesi reciproca collaborazione”

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Parola d’ordine: rilancio. Del ruolo delle Acli in favore della pace, del dialogo e della cooperazione fra i popoli, nell’attività educativa in favore della cittadinanza e delle istituzioni, favorendo il ricambio generazionale a partire proprio dalle Acli.

È il cuore della mozione finale (sotto testo integrale) presentata al 29mo congresso delle Acli trentine, tenutosi sabato 9 novembre a Trento al Centro Studi Erickson, con la relazione del Presidente uscente Luca Oliver, l’intervento del Presidente nazionale Emiliano Manfredonia e sulla base delle indicazioni emerse dagli interventi delle delegate e dei delegati.

Nella mozione si invita a “rilanciare le politiche ambientali e politiche del lavoro, il dialogo e la collaborazione con le componenti più innovative della società e delle imprese”.

Infine, auspicano le Acli, “Rilanciare la vita spirituale all’interno del movimento, con particolare attenzione alla formazione e alla presenza delle Acli nel mondo cattolico. Con la Diocesi e le strutture di base della Chiesa trentina vanno stabiliti rapporti duraturi e di reciproca collaborazione, promuovendo momenti di approfondimento, riflessione e progettazione comune che pongano al centro il bisogno di una nuova spiritualità, la fraternità e il dialogo con tutte le componenti della comunità trentina”.

Don Cristiano Bettega, assistente spirituale delle Acli, ha letto in assemblea le parole dell’arcivescovo Lauro Tisi che esortava tutti gli aclisti ad essere modello di mitezza. «Il mite non punta a vincere o a dividere il mondo in vincitore e vinti; il mite si apre all’altro e crea le condizioni perché l’altro possa esistere. Lavoriamo tutti per un mondo abitato dalla mitezza, per compiere passi concreti sulla via della pace».

Nuovo Consiglio Provinciale

Al termine del Congresso delle Acli trentine sono risultati eletti nel nuovo Consiglio provinciale dell’associazione:

BALDESSARI ANNA – BASSANELLO GIOVANNA – BIASIOLI PAOLO – BOSIO CRISTIAN – CAPOVILLA LORIS –  COLOMBO ALESSANDRO – COSER ORIETTA – DALPRA’ FABRIZIO – DELLAGIACOMA FRANCESCO – DIRENZO CARMELA – FERRARI CLAUDIA – FLORI GIACOMO – FRONER LAURA – LUCIAN DONATELLA – MARE IOAN PETRU – MASERA LUISA – MORANDI OTTORINO – NICOLETTI WALTER – PERINI RENATA – SCALET DELIA – SCARAMUZZA CLAUDIO – SEPPI GIORGIO – SIMONCELLI NICOLA – TAIT AUGUSTO – TAIT LUIGI – TOSCANO CHIARA – VALER JOSEPH – VICENTINI MARA – ZAMBONATO TIZIANA – ZENDRI MASSIMO –

La mozione finale

Ecco le indicazioni programmatiche delle Acli trentine al termine del Congresso:

  1. Creare le condizioni culturali e formative, ma soprattutto operative ed organizzative per realizzare il passaggio generazionale negli organismi dirigenti dei Circoli, delle Associazioni e dei Servizi, nonché nei ruoli apicali del movimento affinché si realizzi il progressivo rinnovamento della nostra classe dirigente. Tale obiettivo dovrà essere perseguito sviluppando un clima di dialogo e condivisione che valorizzi il contributo e l’esperienza delle generazioni adulte all’interno di un contesto caratterizzato dal dialogo fra generazioni diverse, dalla collaborazione e dalla condivisione degli obiettivi.
  2. Rilanciare l’attività educativa delle Acli in favore della cittadinanza e delle istituzioni riorganizzando la Scuola di Comunità con finalità che riguardano la cura della persona, la formazione alla partecipazione e al volontariato, la formazione politica e della classe dirigente, la pace e la nonviolenza, la convivenza e l’integrazione, la sostenibilità ambientale ed economica.
  3. Rilanciare il ruolo delle Acli in favore della pace, del dialogo e della cooperazione fra i popoli. Le Acli si impegnano altresì nella promozione a fianco della Chiesa di tutte le iniziative volte al superamento della logica della guerra attraverso l’interposizione nonviolenta, la diplomazia popolare ed il ruolo degli organismi riconosciuti a tale scopo a livello internazionale e provinciale. L’Autonomia speciale può diventare da questo punto di vista un esempio esportabile nel superamento dei conflitti e per favorire la convivenza fra i popoli.  Dire no alla guerra e alla corsa agli armamenti significa anche promuovere la convivenza a livello globale fra tutte le persone che abitano il pianeta senza discriminazioni riguardanti la classe sociale, la razza e il sesso. Centrali in tutto ciò sono la lotta contro la violenza di genere e la promozione dei diritti delle donne.
  4. Rilanciare le politiche ambientali affinché la comunità trentina e le sue istituzioni riconoscano un limite condiviso allo sviluppo e al consumo di suolo come segnale concreto di inversione del modello economico e produttivo al fine di affermare il diritto dei giovani e dei non ancora nati di beneficiare delle stesse opportunità delle generazioni adulte. Promuovere a tutti i livelli nuovi stili di vita e di consumo, l’economia circolare e l’economia civile come forme di responsabilità e di cambiamento che identifichino lo sviluppo non come mero profitto, ma come occasione di effettiva promozione umana.
  5. Rilanciare le politiche del lavoro, il dialogo e la collaborazione con le componenti più innovative della società e delle imprese al fine di creare un’alleanza volta alla promozione di sistemi territoriali coesi e solidali anche attraverso specifici progetti di sviluppo locale orientati all’integrazione sociale e alla sostenibilità ambientale, economica e sociale. Sostenere il cammino di innovazione promosso da Enaip anche attraverso la partecipazione attiva dei territori e dei Circoli al fine di rafforzare il legame e il rapporto fra la formazione professionale, le imprese e le comunità locali.
  6. Estendere a tutto il territorio provinciale l’esperienza degli Operatori di Comunità al fine di rafforzare i legami di collaborazione e sinergia fra Circoli, Servizi e territori. Rafforzare, anche dal punto di vista della progettazione, programmazione e ricerca dei finanziamenti, tutte le iniziative rivolte alla rigenerazione delle comunità locali.
  7. Promuovere la costituzione di un luogo permanente di confronto, elaborazione e proposta fra le componenti attive della società civile, delle forze sociali e delle istituzioni dedicato allo sviluppo dell’Autonomia speciale, della montagna e della cooperazione al fine di rilanciare i temi dell’autogoverno e salvaguardare i livelli di autogestione fin qui raggiunti nello sviluppo della società e delle istituzioni trentine.
  8. Rilanciare la vita spirituale all’interno del movimento con particolare attenzione alla formazione e alla presenza delle Acli nel mondo cattolico. Attraverso la dimensione spirituale, le Acli devono continuare ad essere una voce attenta alle istanze del lavoro e dei settori più deboli della società. Con la Diocesi e le strutture di base della Chiesa trentina vanno stabiliti rapporti duraturi e di reciproca collaborazione, promuovendo momenti di approfondimento, riflessione e progettazione comune che pongano al centro il bisogno di una nuova spiritualità, la fraternità e il dialogo con tutte le componenti della comunità trentina.

da sinistra Oliver e Manfredonia