Ha fatto tappa a Trento, nella mattinata di giovedì 5 maggio, la torcia della pace, portata in tutta Italia da alcuni agenti della polizia penitenziaria, in sella a una bicicletta. Ad accoglierli in piazza Duomo c’erano l’arcivescovo Lauro Tisi e il cappellano del carcere di Spini di Gardolo don Mauro Angeli.
La torcia, partita nel dicembre scorso dalla Casa di reclusione Opera di Milano, assume particolare valore nel contesto drammatico della guerra. Sottolinea, inoltre, l’impegno quotidiano degli appartenenti al Corpo di Polizia penitenziaria, “che maggiormente – spiegano i promotori dell’iniziativa – desiderano la pace e che quotidianamente, creando rete e promuovendo buoni propositi, cercano di instillare negli altri valori come la solidarietà, il rispetto per il prossimo e la cultura della legalità”.
L’arcivescovo Lauro ha benedetto la torcia e i loro tedofori, ringraziandoli per la singolarità dell’iniziativa, la profondità e l’attualità del loro messaggio e il loro impegno quotidiano nelle strutture detentive.
Il silenzioso viaggio della pace degli agenti di Polizia penitenziaria prosegue ora lungo lo Stivale per concludersi domenica 15 maggio in piazza San Pietro in occasione dell’Angelus del Papa. Perché in bicicletta? “Perché – spiegano gli agenti – è un mezzo di trasporto democratico, che avvicina i ricchi e i poveri, non inquina, riduce le distanze tra gli uomini, rende autonomi i bambini. Un mezzo – concludono – che crea pace interiore”.