Celebrazione della patrona Maria Ausiliatrice molto partecipata a Rovereto, lunedì 5 agosto, segno di una comunità che ogni anno intende ricompattarsi, anche alla luce della propria eredità storica e di fatti di cronaca che hanno profondamente segnato la Città della Quercia. A suggellare questo intento, la presenza dell’arcivescovo Lauro Tisi.
“No alla mistificazione del reale”
Nell’omelia della Messa mattutina in San Marco da don Lauro arriva un forte appello contro la mistificazione della realtà operata dal “mondo occidentale che – osserva l’Arcivescovo – fa così fatica a stare al dato del reale. Un dato che dice ad esempio che questo stesso mondo non ce la farà a vivere senza gli altri popoli”, anche a causa della “diminuzione delle nascite, impressionante, che già dimostra matematicamente – incalza Tisi – che saranno altri a gestire l’Occidente. Eppure, andiamo avanti facendo finta che questo non sia vero”.
Il miracolo di una fede fatta di concretezza
Don Lauro ricorda le tante drammatiche guerre in corso e le gravi crisi diplomatiche a pochi passi da noi, ma invita a considerare, alla luce di quella stessa fede che ha accompagnato le scelte di Maria di Nazaret, vera protagonista della festa votiva roveretana, motivi di speranza pensando a “coloro che – ricorda l’Arcivescovo – hanno scelto non di pensare al lifting personale ma sono in ospedale a soccorrere qualcuno o impegnati nel volontariato: questo è il miracolo della fede, fatta di concretezza, che abbiamo toccato in Gesù Cristo. Questa è la logica che permette al mondo di non sprofondare”.
Al parco Nikolajewka, in memoria di Iris Setti
Nel pomeriggio, la tradizionale processione per le vie della città della Quercia con l’aggiunta di una sosta silenziosa davanti al parco Nikolajewka, dove esattamente un anno fa, il 5 agosto 2023, veniva barbaramente aggredita e uccisa Iris Setti. Alla preghiera silenziosa, l’Arcivescovo fa seguire l’appello a «bandire anche solo la parola violenza dal nostro cuore. Non si può avere paura anche solo a camminare in strada. Rovereto sia luogo di convivenza pacifica e accogliente”. Un auspicio ripreso dalla neo sindaca di Rovereto Giulia Robol, insieme alla speranza «che il sacrificio di Iris sia di monito anche alle istituzioni sanitarie, politiche, amministrative, del mondo cooperativo per trovare soluzioni a problematiche ancora irrisolte».
Dopo la lettura del voto a Maria e dell’offerta del cero votivo da parte della municipalità, in serata la conclusione con la tradizionale cena di condivisione in via della Terra.