Oltre 1.800 giovani delle Diocesi del Triveneto si sono raccolti sabato 17 giugno nella basilica di Padova per vivere assieme un momento preparatorio in vista della GMG di Lisbona, che si svolgerà dal primo al 6 agosto prossimi. Tra loro, alla festa di sabato anche un gruppo di un centinaio di trentini, su due pullman, accompagnati dall’arcivescovo Lauro e dal delegato dell’Area Annuncio don Mattia Vanzo.
“La domanda più emblematica è ‘Cosa metto nel mio zaino, nella mia valigia?’. Vi consiglio di scegliere cosa non lasciare a casa: i dubbi, i sogni e i desideri, anche quelli più profondi, portateli con voi”, ha detto don Davide Brusadin, coordinatore del tavolo della Pastorale giovanile di Pordenone, accogliendo i giovani in cattedrale.
Alcune persone dalle diverse Diocesi hanno portato la loro testimonianza. Tra loro anche Chiara e Simone, della Diocesi di Udine, che nel 2011 a Madrid e nel 2016 a Cracovia hanno prestato servizio alle persone con disabilità che hanno partecipato alla GMG e che lo faranno anche a Lisbona. “Credo che sia arrivato il momento di accordarsi a un passo, che diventa il ritmo del più lento. Pensiamo che questa capacità di mettersi al passo dell’altro sia una forma di felicità”.
A fare da sfondo alla mattinata la figura di Sant’Antonio, che aveva il nome di battesimo di Fernando. I giovani del Triveneto hanno visitato anche la basilica del Santo, che ogni anno accoglie migliaia di pellegrini da tutto il mondo.
Il tema della prossima GMG, la trentasettesima, è “Maria si alzò e andò in fretta“, tratto dal Vangelo di Luca. “Quali ‘frette’ vi muovono, cari giovani?”, scrive papa Francesco nel messaggio per la GMG. “Che cosa vi fa sentire l’impellenza di muovervi, tanto da non riuscire a stare fermi? Tanti – colpiti da realtà come la pandemia, la guerra, la migrazione forzata, la povertà, la violenza, le calamità climatiche – si pongono la domanda: perché mi accade questo? Perché proprio a me? Perché adesso? E allora la domanda centrale della nostra esistenza è: per chi sono io?”.
La giornata del gruppo trentino si è conclusa all’abbazia di Praglia, in provincia di Padova, dove i giovani sono giunti dopo un’ora di cammino. (Marianna Malpaga – Vita Trentina)