Un addio dove le lacrime, copiose, si mescolano alla rabbia, comprensibile. Così nel pomeriggio di mercoledì 12 aprile la comunità di Caldes, ma di fatto l’intera val di Sole e idealmente tutto il Trentino hanno salutato per l’ultima volta Andrea Papi, il ventiseienne aggredito e ucciso dall’orsa JJ4 nel tardo pomeriggio del 5 aprile. La chiesa gremita, tanta gente ad affollare la piazza antistante e le strade limitrofe. A ricordare Andrea non solo familiari, amici e compaesani, ma anche rappresentanti delle istituzioni, tra cui il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, e l’assessora provinciale all’agricoltura, Giulia Zanotelli. “Lui vivrà nel cuore, nei ricordi – ha detto il parroco don Renato Pellegrini, che ha celebrato i funerali di Andrea -, a Dio affidiamo le nostre paure, la nostra rabbia e il nostro impegno perché tragedie così grandi, così dolorose, non si ripetano più. È difficile, doloroso, condurre a sepoltura un ragazzo di 26 anni come Andrea. Sei stato una luce per la tua famiglia, una presenza entusiasta nella tua comunità, uno che amava lo sport, studiare e lavorare, attento, sensibile, preciso”.
Da don Renato anche l’invito a “vivere come nostro il dolore dei familiari di Andrea e offrire loro la nostra vicinanza colma di affetto, fatta non di parole di circostanza, ma di riflessione silenziosa e di impegno a costruire una società più fraterna“. E tra i familiari è stato il papà della vittima, Carlo Papi, a prendere la parola: «Andrea sarai sempre nei nostri cuori – ha detto – ma se qualcuno ha fatto degli errori si tolga la corona e faccia mea culpa», interpretando il pensiero della comunità da cui è partita la richiesta di una mobilitazione perché quello che è successo ad Andrea non capiti più a nessuno.
Ampio servizio sulla drammatica vicenda di Caldes sull’ultimo numero del settimanale Vita Trentina da oggi (13 aprile) in edicola.
FOTO GIANNI ZOTTA