6 gennaio, solennità dell’Epifania, giorno in cui la Chiesa ricorda il valore universale del messaggio di Gesù: davanti ai Magi, venuti dall’Oriente per adorarlo, il neonato di Betlemme si manifesta infatti al mondo come Salvatore. Per la Chiesa trentina è l’occasione per celebrare la nascita di Gesù insieme ai rappresentanti di tutti i popoli presenti in Trentino: si rinnova così domani pomeriggio in cattedrale, alle ore 15.00, l’Epifania dei popoli con la benedizione delle famiglie immigrate da parte dell’arcivescovo Lauro. La celebrazione è curata dalla Diocesi attraverso Centro Missionario e Migrantes.
In occasione dell’Epifania dei popoli, la Diocesi rende noti anche i numeri aggiornati a inizio gennaio 2018 in merito all’accoglienza dei migranti e in particolare dei richiedenti protezione internazionale. In virtù dell’accordo con la Provincia Autonoma di Trento, la Diocesi accoglie 115 persone in 18 canoniche messe gratuitamente a disposizione e in 5 appartamenti di privati o enti locali (Valli di Fiemme e Fassa) gestiti dalla Diocesi attraverso Fondazione Comunità Solidale.
La Diocesi è inoltre partecipe del primo corridoio umanitario, aperto in Italia il 29 febbraio 2016, ospitando 30 persone provenienti dalla Siria in località San Nicolò, sulla collina di Trento, in 6 alloggi di proprietà, ristrutturati e messi gratuitamente a disposizione. Entro il mese di gennaio, 3 di queste famiglie saranno trasferite in alloggi messi a disposizione di due congregazioni religiose (Arco e Trento) e in una canonica (Calceranica), rimanendo però in carico alla Diocesi, anche con il coinvolgimento delle Caritas parrocchiali. In totale, quindi, le persone accolte dalla Diocesi sono attualmente 145 in 29 alloggi.
Con gennaio 2018 la Diocesi si è già attivata per mettere a disposizione 5 alloggi in località San Nicolò per l’accoglienza di richiedenti protezione internazionale (si stimano una ventina di persone).
Gli alloggi che si stanno mettendo a disposizione per l’accoglienza dei richiedenti si affiancano ad altre importanti risposte abitative e di accompagnamento offerte dalla Chiesa trentina in relazione a situazioni locali di vulnerabilità e fragilità, provocate anche dal perdurare di difficoltà socio-economiche.
FOTO GIANNI ZOTTA