Dopo due anni di limitazioni a causa dell’emergenza sanitaria, torna nel prossimo fine settimana l’appuntamento con la grande festa di S. Romedio nel popolare e suggestivo santuario nel cuore della val di Non. Quest’anno la ricorrenza cade di domenica (15 gennaio) e sarà preceduta sabato 14 dal “Cammino nella notte“ con partenza alle ore 19.30 dal piazzale della Basilica Ss. Martiri a Sanzeno e arrivo previsto all’Eremo di S. Romedio verso le 21.30.
Domenica il programma religioso prevede tre s. Messe ad ore 9.00 – 11.00 – 16.00. La Messa solenne delle 11.00 sarà presieduta dall’arcivescovo di Trento Lauro Tisi e sarà animata dal coro parrocchiale di Tassullo diretto dal maestro Mauro Dalpiaz: vi partecipano i sindaci dai Comuni limitrofi e altre autorità provinciali che si intrattengono poi per il tradizionale momento conviviale.
La s. Messa delle ore 9.00 sarà animata dal Coro Musica Insieme di Livo, la s. Messa delle ore 16.00 sarà animata dal Coro del Ritrovamento della s. Croce di Coredo.
Durante la giornata di festa è assicurata la distribuzione del “Piatto del Pellegrino” a base delle tradizionali trippe fino alle ore 15.00, con la distribuzione a cura dei NU.VO.LA Nuclei Volontari Alpini e di altri volontari. Negli ultimi due anni era stato possibile garantire solo il programma liturgico delle s. Messe, peraltro con modesta ed evidentemente prudente, partecipazione. Erano invece stati sospesi sia il Cammino notturno della sera prima, sia la tradizionale distribuzione di trippe.
L’ultima edizione col programma completo era stata quella del 2020, giusto pochi giorni prima dell’inizio della pandemia covid: un evento che fu straordinario quanto a partecipazione anche perché ci fu la Diretta TV su TV 2000.
LA FESTA DI SAN ROMEDIO
Da sempre s. Romedio si qualifica come figura vicina alla gente. Pur essendo eremita, quando era in vita veniva abitualmente consultato dalla gente che transitava attorno allo sperone di roccia dove lui aveva preso dimora in una grotta nella parte più alta. Romedio proveniva da Innsbruck ed era di origini nobili perciò aveva studiato e metteva la sua cultura a disposizione di chi ne aveva bisogno, dando esempio di generoso altruismo. Dopo la sua morte le persone che prima si recavano a consultare il saggio Romedio tornano per pregare e chiedere grazie attraverso di lui. Nacque così la sua fama, tuttora ben viva, di santo che fa miracoli, come testimoniano le pareti del santuario, tappezzate di ex voto di ringraziamento. E’ interessante l’abitudine molto diffusa di recente di chiedere aiuto a s. Romedio da parte delle donne che si trovano in gravidanza o hanno difficoltà nel percorso verso la maternità: lungo le scale del santuario sono infatti visibili moltissimi ex voto di bavaglini o altri oggetti tipici dei neonati con ricamato la data di nascita o il nome del piccolo o qualche altro particolare.
Il flusso di presenze annuali supera il numero di 200 mila visitatori all’anno anche negli ultimi anni; la maggior parte accorre nel periodo estivo abbinando spesso l’occasione per una piacevole passeggiata nel suggestivo Sentiero nella Roccia, che a chi lo percorre dall’abitato di Sanzeno (si può fare comodamente in circa 45 minuti a piedi) offre incantevoli scorci di panorama alpino tra boschi e alte pareti di roccia.
Grazie al passa parola, ai social e alle frequentissime trasmissioni TV, il santuario di s. Romedio sta diventando sempre di più una delle cartoline più significative del Trentino, sia per l’unicità della sua affascinante configurazione, sia per la fama che ormai si diffonde ben oltre i territori circostanti. Si registrano infatti pellegrini e visitatori provenienti da tutta Italia e anche dall’estero.
Sempre contenti sono soprattutto i bambini che nei pressi del santuario possono ammirare Bruno, un simpatico esemplare di orso ormai trentenne proveniente dai monti Carpazi. Si tratta di un orso disadattato che, dopo vari tentativi di reinserimento nella natura, non riusciti, dal 2013 qui ha trovato un luogo adatto per i suoi delicati equilibri vitali.
CAMMINO NELLA NOTTE
La sera prima della festa e cioè il 14 gennaio, che quest’anno sarà di sabato, è dedicato ormai da una dozzina di anni a una manifestazione chiamata “Il Cammino nella Notte”: è un’iniziativa aperta a tutti e per la quale non è richiesta alcuna prenotazione: basta presentarsi alle 19.30 presso il piazzale antistante la basilica dei Ss. Martiri di Sanzeno in Val di Non. Si cammina a piedi illuminati da fiaccole o torce elettriche lungo i 3 km di stradina in asfalto che collegano Sanzeno all’Eremo di S. Romedio. Dalle poche decine di partecipanti delle prime edizioni si è passati a più di 1.500 persone presenti nell’ultima edizione 2020. Una manifestazione accessibile e molto gradita. Chi partecipa proviene anche da lontano, in media da luoghi che distano anche più di un’ora di auto da qui. Alcune brevissime tappe di animazione audio permettono di associare la bellezza del cammino a brevissime riflessioni a tema che si possono ascoltare lungo il percorso. Qualche altro breve tratto più silenzioso accompagna il camminatore col sottofondo del fruscio dell’acqua che scorre nel vicino Rio s. Romedio. Le brevi riflessioni sono di carattere non strettamente religioso e fruibili da tutti e vengono fatte a due voci: dapprima una proposta di p. Giorgio Silvestri priore dell’eremo e poi un commento di Gianmaria Beccari, giovane filosofo di Imola, ideatore delle “passeggiate filosofiche”. Quest’anno il tema di riflessione sarà: “Noi e l’ambiente”. Si rifletterà sugli effetti della pandemia, sui rischi climatici, oggi di grande attualità, sull’importanza di certe scelte economiche che possono avere conseguenze devastanti. Si prenderà qualche spunto dall’enciclica di Papa Francesco “Laudato sii” che invita con urgenza a prendersi cura della Casa comune.
All’arrivo verso le 21.30 l’accoglienza coreografica dell’eremo illuminato da centinaia di candele e accoglienza musicale con la chitarra e i canti a tema composti dal cantautore Gabriele Mongardi. Alla fine thè e brulé per tutti e rientro a Sanzeno per chi vuole con pulmino a disposizione.