Il Seminario è un luogo dove impariamo a crescere nella fede, approfondire il nostro cammino umano e di studio per maturare la scelta di essere persone disponibili a stare con la gente e con il Signore. Sono al sesto anno e dopo i cinque anni di studio, vita comune in Seminario e parrocchia, quest’anno sono nella diocesi di Senigallia per fare una esperienza di servizio fuori dal Trentino.
Vorrei racchiudere attorno a tre parole quello che sto vivendo qui: condivisione, attenzione e fraternità. Una delle attività nella quale sono inserito è la pastorale giovanile, luogo ricco ed energico. Uno degli obiettivi che ha è quello di trasmettere la bellezza e la freschezza del Vangelo attraverso il creare relazioni belle, dove ci si sente accolti, amati e cercati. Il Vangelo non passa attraverso incontri o grandi eventi, ma dalla condivisione delle proprie vite. È proprio quello che accade al Punto Giovane, dove ogni mese 10 giovani (5 ragazzi e 5 ragazze) assieme a un prete condividono la propria quotidianità. Si entra da sconosciuti (o quasi) e si esce profondamente grati al Signore per le nuove amicizie. Perché la Chiesa è così: un gruppo di persone che desidera vivere assieme la gioia dell’incontro con il Signore che rende nuovo e bello tutto ciò che tocca.
Il secondo servizio che svolgo è nella cooperativa sociale Undicesimaora, il “braccio operativo” della Caritas diocesana. Una delle finalità è aiutare chi è nel bisogno e ridare dignità a chi è ai margini della società, soprattutto coloro che sono senza lavoro. Purtroppo non tutte le persone vengono assunte, c’è una fetta di esse che è scartata perché viene considerata “non produttiva” per il mondo dell’impiego.
Infine la fraternità, cuore della vita cristiana. È sul terreno delle relazioni fraterne vissute in Cristo che si germoglia, cresce e matura come persone autenticamente umane. È quello che sto sperimentando in questo luogo, che hanno sperimentato i primi discepoli del Risorto ma, in realtà, è quello che desidera il cuore di ogni uomo e donna e che, per noi battezzati, si realizza nell’appartenenza ad una comunità.
Desiderare una vita comune, fatta di incontri quotidiani, vissuta nella condivisione di ciò che si è e di ciò che si ama e l’attenzione ai più deboli è quello che sto imparando a vivere ed è quello che mi piacerebbe accadesse ovunque.
Filippo Zanetti