Quando si parte per un cammino, una cosa fondamentale è lo zaino che va riempito delle cose
essenziali: l’acqua e cibo, la torcia, il sacco a pelo e il kit del pronto soccorso. Senza troppi pensieri
o preoccupazioni si parte senza sapere cosa la strada riserva.
Possiamo descriverla con questa immagine del viaggio le sensazioni ed emozioni che ci abitavano
prima di partire per l’esperienza della GMG e che continuano ancora oggi.
Tante sono state le occasioni di condivisione per confrontarsi con altri giovani nelle catechesi, negli
eventi organizzati, nella semplicità di un pasto. Ecco cos’è per noi in questo viaggio l’acqua e il
cibo: la condivisione.
Un altro momento, sicuramente denso di emozioni, è stata la Via Crucis: il condividere di alcune
persone le proprie fragilità e cadute, è stata una vera e propria lezione di vita: è davvero possibile
“ri-iniziare”, tenendo lo sguardo fisso sul Risorto. Ecco cos’è per noi in questo viaggio il kit di
pronto soccorso: una persona, Cristo.
La veglia insieme alla Messa finale è stata la conclusione di questa esperienza, dove migliaia di
giovani, con la loro vita e sensibilità, pregavano il Signore in un silenzio che era pieno della sua
presenza. Ecco cos’è per noi in questo viaggio la torcia: la fede.
Sicuramente si respirava un clima di Chiesa, dove la diversità di provenienza, cultura, sensibilità
diventava luogo di grazia e di incontro. Le relazioni che si instauravano erano davvero di amicizia e
di fraternità. Ecco cos’è per noi in questo viaggio il sacco a pelo: un’esperienza di Chiesa come
porto sicuro.
Per concludere via lasciamo con parole di papa Francesco durante la via Crucis con l’augurio che
Cristo possa diventare presenza viva nelle nostre vite.
«Gesù vuole colmare la nostra paura, la tua paura, la mia paura, quelle paure oscure vuole colmarle
con la sua consolazione. E Lui spera di spingerci ad abbracciare il rischio di amare. Perché, voi lo
sapete, lo sapete meglio di me: amare è rischioso. Bisogna correre il rischio di amare. È un rischio,
ma vale la pena correrlo, e Lui ci accompagna in questo. Sempre ci accompagna. Sempre cammina.
Sempre, durante la vita, sta insieme a noi».
Bryan Fedon e Filippo Zanetti