Oltre 60 presbiteri collaboratori hanno partecipato giovedì 8 marzo in Seminario al secondo incontro diocesano con il vescovo Lauro e il vicario del Clero d. Ferruccio Furlan.
Centrale la riflessione del biblista d. Piero Rattin, delegato per la pastorale Ammalati e Anziani, che ha sviluppato il pensiero su come l’invecchiare possa essere un’arte anche per i preti, oltre che per i laici, offrendo ben sette suggerimenti di saggezza e sottolineando che “la spiritualità che aiuta un prete ad invecchiare bene è quella che l’aiuta a passare dal fare (che ha sempre caratterizzato il suo ministero), al lasciarsi fare”.
Nella vecchiaia esiste un’evoluzione che non è necessariamente negativa e l’amarezza che può comunque emergere, può essere temperata dalla resilienza, cioè dalla capacità di reagire e progettare in presenza di eventi problemativi e situazioni difficili. Compito principale degli anziani è pregare: in una società dove non si prega più, l’anzianità non ha senso.
Per il vescovo Lauro, che ha preso la parola dopo una breve pausa seguita alla riflessione di don Piero, tre sono le strade prioritarie da percorrere:
- la preghiera e la fiducia nella sue potenzialità
- la frequentazione della Parola di Dio
- l’ascolto nel dialogo e nella riconciliazione
E’ seguito quindi un tempo di confronto con interventi dei partecipanti e la condivisione del pranzo.
Leggi la relazione di d. Piero Rattin