Domenica 25 ottobre si terrà a Sanzeno presso la basilica dei ss. Martiri una celebrazione per l’ottobre missionario:
- ore 10.30 messa con celebrazione dell’ottobre missionario guidata dall’arcivescovo Lauro.
- a seguire collegamento on line con i missionari
- ore 14.30 vespro ortodosso
La data è stata scelta sia perchè domenica successiva alla Giornata missionaria mondiale, così da dare alla giornata una dimensione il più possibile parrocchiale; sia perché l’ultima domenica del mese, così da rilanciare il concetto dell’attenzione missionaria che sconfina oltre il mese dedicato.
La presenza del vescovo dice la volontà di sottolineare come la dimensione missionaria sia non solo importante ma determinante. La chiesa è missionaria per forza di cose: o è missionaria (con tutto quello che questo può significare) o non è.
Il luogo ha valore simbolico: la basilica è dedicata ai martiri missionari, annunciatori del Vangelo, nessuno di loro era prete o vescovo. Erano tre, quindi una piccola comunità, a sottolineare il valore del fare le cose insieme, il valore di costruire processi di comunità e di comunione. “Chi fa da sé fa per tre” non ha niente a che fare con il Dio di Gesù Cristo, che invece è Trinità, quindi appunto comunione. E se noi siamo creati a immagine di un Dio comunione, non abbiamo scelta.
Sanzeno poi ha un altro valore, quello del fatto che i tre martiri venivano dalla Turchia (quindi per così dire erano stranieri) sono passati per Milano e da Milano sono arrivati a Trento e poi in Val di Non. Segno di una chiesa aperta al mondo, una chiesa che sa mantenere e costruire rapporti aperti e senza confini. La volontà di creare questo collegamento con tutti (speriamo….) i missionari va in questa direzione: quella di una chiesa il più possibile aperta ed universale.
I tre martiri appartengono ad un periodo (fine quarto secolo) nel quale Oriente ed Occidente erano una sola chiesa, pur con tante differenze. Oggi noi conosciamo una Chiesa cattolica e una Chiesa ortodossa, ma (come diceva Giovanni Paolo II) Oriente ed Occidente sono i due polmoni della chiesa di Cristo, che resta una sola. È per questo che quella domenica avrà anche una dimensione ecumenica, con la celebrazione del Vespro ortodosso.