Introduzione
Con ottobre 2023 i contenuti de “La pagina dei ragazzi” di Comunione e Missione vengono realizzati in forma digitale e saranno fruibili solo attraverso il sito. Tutti i materiali saranno scaricabili e stampabili, speriamo in questo modo di rendere questo strumento più agevole per chi intende proporlo ai gruppi.
Anno pastorale 2023-2024
Per quest’anno si è scelto di proporre un percorso ispirato dal Manifesto della comunicazione non ostile e dal Manifesto per l’infanzia realizzati dall’Associazione Parole O_Stili.
Guarda il video che spiega il decalogo ai bambini.
Ogni mese ci focalizzeremo su un punto del Manifesto.
Ecco il materiale che accompagna il
numero 511 – febbraio 2024
5°
Le parole sono un ponte
Scelgo le parole per comprendere, farmi capire, avvicinarmi agli altri.
Ci sono delle parole che fanno ridere e stare bene, come una coccola o un abbraccio. E abbracciarsi con le parole è bellissimo!
Per i più grandi
Scelgo le parole per comprendere, farmi capire, avvicinarmi agli altri.
Hai mai visto un treno su un ponte tibetano?
I fiumi e le valli separano i popoli, al di qua e al di là di una valle si parlano dialetti diversi. I ponti sono un’invenzione umana potentissima, esprimono l’esigenza di collegare e di restare in contatto con gli altri. Le parole sono la stessa cosa: se usate bene servono per instaurare rapporti fra le persone.
C’è poco altro da dire, non insulto la vostra intelligenza spiegando perché le parole sono ponti.
Però possiamo riflettere assieme su un altro aspetto. Ci sono ponti di tutti i tipi: quelli pedonali, quelli per le auto, quelli ferroviari…
Ogni tipo di ponte è pensato per uno specifico tipo di passaggio, ovviamente nessuno cercherà di far correre un treno su un ponte tibetano, no? È un po’ come per i registri …fermi tutti, non parlo di registri di classe dove segnare le presenze, parlo di registri linguistici. Lo so che lo avete fatto a scuola, ma per chi non se lo ricordasse bene: un registro è un modo di parlare o scrivere; un livello espressivo specifico di una precisa situazione comunicativa.
Insomma, il modo in cui si parla fra amici è diverso dal modo in cui si parla al telegiornale o con i professori. Ovvio, no? Non esiste un modo migliore di un altro, sono tutti validi se usati nel contesto giusto.
Bene, capito che bisogna porre attenzione al registro da usare, potete sbizzarrirvi con lo stile comunicativo che vi piace di più.
Non serve seguire una formula, costruite il vostro modo di comunicare purché sia un ponte non un vento rumoroso che porta parole in giro come foglie in autunno ma che sia solido e vi permetta di dialogare veramente con gli altri.
Se sei un adulto che ha a che fare con gruppi di adolescenti potresti trovare utile questa dinamica.
Qualcosa di nuovo
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Obiettivo
Conoscere meglio i propri compagni e riflettere sulle strategie per approfondire le conoscenze.
Procedimento
- Dividere il gruppo in coppie.
- Dare la consegna: scopri qualcosa che non sapevi dell’altro.
- Passare alla rilettura.
- Concludere con la costruzione del ponte di Leonardo (facoltativo).
Suggerimenti
- Nella formazione delle coppie potete:
- lasciare i ragazzi liberi di scegliere (probabilmente sceglieranno i loro amici e dovranno sforzarsi di scoprire qualcosa di nuovo);
- pilotare gli abbinamenti (mettendo assieme persone che si conoscono e frequentano meno così da stimolare la relazione più profonda).
- Se il gruppo è piccolo si può organizzare nella forma di “speed date”.
- Non dare indicazioni di cosa chiedere o suggerimenti di come fare. Lasciare liberi i ragazzi di trovare la propria strategia. Come risultato vanno bene anche cose superficiali.
Rilettura
Prima fase legata al gioco.
- Quali domande sono state fatte? Non sono importanti le risposte, quelle restano private.
- Quali domande sono state più efficaci e quali più inutili?
- È stato facile o difficile ottenere informazioni?
- Come si sono sentiti sia a fare le domande che a rispondere?
- Hai scoperto qualcosa dell’altro solo dalle sue risposte o no?
- Linguaggio non verbale.
- Le domande che pone mi permettono di conoscere cosa gli interessa.
Seconda fase: collegamento con la realtà.
- Condivisione di esperienze vissute nella realtà in cui si è riusciti o no a conoscere di più un’altra persona.
- Riflettere sul fatto di pensare di conoscere qualcuno ma in realtà c’è sempre qualcosa in più da scoprire.
- Sforzarsi di conoscere permette di sfatare pregiudizi.
Il ponte di Leonardo
Alla fine, per rendere concreto il concetto di ponte, si può proporre di costruire il “ponte di Leonardo”.
On line si trovano svariati tutorial dai più semplici fatti con gli stuzzicadenti ai più complessi realizzati con grandi assi in grado di sostenere il peso di una persona.
Per i più piccoli
Ci sono delle parole che fanno ridere e stare bene, come una coccola o un abbraccio. E abbracciarsi con le parole è bellissimo!
Per trattare il tema delle parole, soprattutto con i più piccoli, suggeriamo il libro La grande fabbrica delle parole di Agnès de Lestrade, illustrazioni di Valeria Docampo, editore Terre di Mezzo.
Le parole sono ponti
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Occhio a dove metti i piedi: raggiungi il tuo amico camminando sui sassi sicuri.