Introduzione
Con ottobre 2023 i contenuti de “La pagina dei ragazzi” di Comunione e Missione vengono realizzati in forma digitale e saranno fruibili solo attraverso il sito. Tutti i materiali saranno scaricabili e stampabili, speriamo in questo modo di rendere questo strumento più agevole per chi intende proporlo ai gruppi.
Anno pastorale 2023-2024
Per quest’anno si è scelto di proporre un percorso ispirato dal Manifesto della comunicazione non ostile e dal Manifesto per l’infanzia realizzati dall’Associazione Parole O_Stili.
Guarda il video che spiega il decalogo ai bambini.
Ogni mese ci focalizzeremo su un punto del Manifesto.
Ecco il materiale che accompagna il
numero 510 – gennaio 2024
4°
Prima di parlare bisogna ascoltare
Nessuno ha sempre ragione, neanche io. Ascolto con onestà e apertura.
Nessuno ha ragione tutte le volte. Imparare ad ascoltare è molto bello, perché si capiscono i pensieri degli altri e si diventa amici.
Per i più grandi
Nessuno ha sempre ragione, neanche io. Ascolto con onestà e apertura.
Mordiamoci la lingua
Sono una mamma e ho perso il conto di quante volte ho detto ai miei figli: “ascoltami prima!”. E paradossalmente ogni volta sento nella testa la voce di mia mamma che quando ero piccola mi diceva la stessa identica frase.
Insomma, la storia si ripete perché, sì, alla fine una cosa l’ho imparata: ascoltare è importante. Però ascoltare è difficile, serve impegno. Vuol dire aspettare e sappiamo tutti che a volte aspettare è una noia. E anche da mamma mi ritrovo a mordermi la lingua per stare zitta ed ascoltare davvero i miei figli.
Mentre qualcuno parla è facile distrarsi e pensare ai fatti nostri, a cosa dire dopo, a cosa ne potrebbero pensare gli altri di quella conversazione… Però se non si pone attenzione all’ascolto non possiamo pensare di fare una vera conversazione. Certo, parliamo, parliamo a turno ma non conversiamo. Possiamo dire che conversare significa trovarsi insieme e ciò implica capire il pensiero dell’altro. Attenzione, non significa avere lo stesso pensiero e le stesse idee ma capirsi vicendevolmente.
Ascoltare è così importante e così difficile che esistono esperti vari che scrivono libri, realizzano corsi e conferenze. E internet è pieno di suggerimenti di tutti i tipi. Per esempio, si parla anche di ascoltare profondamente, che non significa avere sempre la risposta giusta ma accogliere emozioni difficili senza soffocarle con i nostri giudizi, suggerimenti, interpretazioni.
Ora, se vogliamo diventare ascoltatori esperti allora sì, è meglio imparare qualche tecnica precisa. Se invece ci basta essere “ascoltatori semplici” non è poi così difficile. Basta ricordarsi perché vogliamo ascoltare la persona che ci parla; vale a dire che dobbiamo ricordarci che ci interessa quello che ci viene detto e quindi non serve dedicare energia a pensare a cosa vogliamo dire noi. Basta tenere la mente ferma su quello che ci viene detto. Ok, tutto molto bello, ma poi quando l’altro finisce di parlare io che faccio? Qualcosa dovrò pur dire. Sì, in effetti sì, ma se hai dedicato impegno ad ascoltare davvero allora avrai capito bene la domanda a cui rispondere. E soprattutto avrai capito se c’è una domanda o no. A volte si può semplicemente dire “Grazie di aver condiviso con me questa cosa” “ma dai, non lo sapevo”. Frasi per portare avanti un dialogo senza per forza parlare di noi o dare consigli o giudizi ce ne sono un sacco. Se vuoi puoi passare una serata a immaginarti varie conversazioni e trovare frasi buone, frasi gentili, frasi che ti possono aiutare ad ascoltare meglio. Poi puoi usarle in una conversazione vera, l’importante è che siano sincere e non frasi di circostanza o dette tanto per dire.
E in fondo anche se a volte sbagliamo, possiamo stare tranquilli perché ascoltare è il lavoro di tutta una vita, non si finisce mai di imparare a farlo, possiamo solo impegnarci costantemente.
Se sei un adulto che ha a che fare con gruppi di adolescenti potresti trovare utile questa dinamica.
Parole di carta
[scarica la scheda per l’attività in pdf]
Obiettivo
Sperimentare strategie di comunicazione che favoriscano l’ascolto attraverso un gioco di carte a coppie (con possibilità di personalizzazione) e rilettura finale.
Materiale necessario
- Penne
- Cartoncini della dimensione delle carte da gioco (24 per ogni coppia di giocatori + 4 per ogni ulteriore turno di gioco facoltativo)
Procedimento
- Dividere i ragazzi in coppie.
- Distribuire a ciascuna coppia una penna e 24 cartoncini.
- Far scrivere sui cartoncini 10 frasi positive e 10 frasi negative, avanzano 4 cartoncini che restano in bianco.
[Vedi più sotto esempi di frasi positive e negative]
Se si preferisce preparare in anticipo le carte, lasciare il tempo ai ragazzi di leggerle. - Tenere 2 carte bianche a testa, mescolare le altre e dividerle in due mazzi.
- Spiegare le regole.
- Obiettivo: finire tutte le carte negative di entrambi i giocatori.
- Il primo giocatore pesca dal mazzo del compagno una carta senza guardarla.
- Se la carta è positiva la tiene nel proprio mazzo, se è negativa prova ad annullarla.
- Per annullare una carta negativa deve usare una delle carte positive del proprio mazzo.
- Il compagno deve accettare la scelta con buonsenso: non può essere una carta positiva a caso ma deve essere realmente adatta a contrastare quella specifica carta negativa.
- Se il giocatore non ha carte positive adatte può creare una nuova carta positiva da quelle bianche a sua disposizione.
- Le due carte che si sono annullate (quella negativa pescata e quella positiva che la contrasta in maniera efficace) vanno scartate mantenendole in ordine: prima la negativa poi la positiva.
- Il primo turno di gioco finisce quando finiscono le carte negative di entrambi i giocatori.
Rilettura
Portare i ragazzi a riflettere sugli aspetti che ostacolano o favoriscono l’ascolto e il dialogo.
Fase 1: condivisione
Ogni coppia condivide col gruppo il proprio scambio: legge la prima carta negativa e la positiva che la ha annullata; poi la seconda e così via. Sottolineare quali sono le carte positive che sono state create.
Opzionale: secondo turno di gioco
Se si vuole a questo punto si può proporre un ulteriore turno di gioco implementando i mazzi con le carte positive inventate nel primo turno. Per bilanciare i mazzi vanno create altrettante carte negative. Per trovare le frasi necessarie dovrebbe bastare un rapido confronto. Consegnare ai giocatori 2 ulteriori carte bianche a testa.
Finito questo secondo turno ripetere la fase 1 della rilettura e, a piacimento, proporre ulteriori turni di gioco.
Fase 2: commento
Ci si confronta per evidenziare le scelte di gioco più efficaci.
Fase 3: la realtà
Si porta il confronto fuori dal gioco e si riflette sulla realtà: su cosa favorisce e ostacola la conversazione. Si può stimolare la riflessione portando esperienze personali.
Frasi
Elenco di frasi da cui prendere spunto per la realizzazione delle carte.
Positive
- Mi assicuro di aver capito bene
- Decido di voler ascoltare
- Ti osservo con attenzione
- Elaboro le informazioni
- Ti lascio parlare, sei tu il protagonista
- Cerco di capire tutto il tuo messaggio
- Ho un atteggiamento di comprensione
- Ho il tempo per ascoltarti
- Mi ricordo quello che dici
- Faccio domande per capire meglio
- Ti rispetto
- Parto dal presupposto che tu hai ragione
- Prendo l’iniziativa per stimolare la conversazione
- Mi concentro
- Cerco di capire anche quello che non dici
- So che il mio punto di vista può essere diverso dal tuo
- Anche se non siamo d’accordo cerco di capirti meglio
- Ti senti a tuo agio a parlarne qui?
- Qui c’è troppa confusione, spostiamoci
- Spengo il telefono
- Aspetta che saluto gli altri così poi posso dedicarti attenzione
- Pongo domande aperte che ti aiutano a ragionare
- Ti chiedo se è uno sfogo o se cerchi un consiglio
Negative
- Ho già capito quindi ti interrompo
- Mi sento offeso e non voglio più parlare
- Ti giudico
- Voglio parlare io
- Reagisco in base al mio stato emotivo
- I miei valori sono più importanti dei tuoi
- Non mi interessa quel che dici
- Cambio argomento
- Sono aggressivo
- Do peso solo alle parole e non mi curo delle tue emozioni
- Interpreto secondo il mio punto di vista
- Ti do un consiglio anche se non lo chiedi
- Utilizzo ciò che dici per parlare di me
- Provo a risolvere il tuo “problema”
- Mentre parli faccio altro
- Provo a cambiare il tuo pensiero
- Tanto ho ragione io
- Non siamo d’accordo, è inutile continuare a parlare
- So che è un argomento delicato ma può ascoltare anche lui, no?
- Mi hai fatto venire in mentre questa cosa devo proprio dirla
- Ti tratto con superiorità
- Il mio consiglio sembra un ordine
- “Non per offendere…” e intanto ti sto offendendo
Per i più piccoli
Nessuno ha ragione tutte le volte. Imparare ad ascoltare è molto bello, perché si capiscono i pensieri degli altri e si diventa amici.
Per trattare il tema delle parole, soprattutto con i più piccoli, suggeriamo il libro La grande fabbrica delle parole di Agnès de Lestrade, illustrazioni di Valeria Docampo, editore Terre di Mezzo.
Scale e serpenti
Se parlo con qualcuno prima devo ascoltarlo. Ascoltare è come salire una scala che mi aiuta a capire gli altri. Se invece parlo solo io perdo un’occasione, è pericoloso come incontrare un serpente velenoso per strada.
Gioca con i tuoi amici a scale e serpenti, ti serve solo un dado e dei segnalini. Ad ogni scala salti su una casella più in alto, ad ogni serpente scivoli in giù. Ma se mentre giocate vi ascoltate allora vincete tutti.