Progetti di punta
Nel 2020 il Centro Missionario ha scelto di porre la propria attenzione su un insieme di progetti di lungo raggio che ci terranno impegnati per alcuni anni, così da poter garantire una certa continuità sia in termini di sostegno che in termini di conoscenza delle realtà specifiche in cui sono inseriti. Sono stati selezionati anche perché hanno la caratteristica di permetterci di coinvolgere diverse realtà del territorio trentino, sia di stampo ecclesiale che di matrice più sociale o di volontariato. L’obiettivo è quello di fare rete, perché si possa crescere nella sensibilizzazione, nella conoscenza della realtà e nella diffusione di notizie buone, oltre che eventualmente nella raccolta di fondi.
Albania. Scuola professionale
Il progetto
La Scuola Professionale Shën Jozefi Punëtor si trova in Rrëshen, città della regione della Mirdita nel nord – est dell’Albania. Sorge in un contesto sociale difficile, con scarse opportunità lavorative, povertà diffusa, totale assenza di formazione umana e professionale. Fornisce ai giovani gli strumenti teorici e pratici per un primo avviamento al lavoro e un luogo di formazione umana, attraverso corsi di: elettrotecnico, meccanico, operatore di tecnologie informatiche e termoidraulico. Nel 2019 è stato aggiunto un corso di formazione socio-sanitaria dove si sono iscritti 15 studenti di cui 13 ragazze. Il progetto vuole sostenere la scuola per alcuni anni, dato che in Albania per le scuole private non sono previsti finanziamenti da parte dello stato.
Causale per i versamenti: progetto di punta Albania.
Approfondimenti e aggiornamenti nella pagina dedicata.
Balcani. Campagna “Cambiamo Rotta!”
Il progetto
Campagna di sensibilizzazione sulla situazione dei migranti che attraversano la rotta balcanica nel tentativo, per lo più vano, di raggiungere l’Europa.
L’obiettivo è richiamare l’attenzione dei trentini su un dramma alle porte di casa, eppure nascosto ai più. A soli 500 chilometri dalla nostra Provincia, infatti, centinaia di migranti, soprattutto dal Medio-Oriente, tentano di approdare nel Vecchio Continente, ma ad attenderli trovano quasi sempre confini sbarrati. E un destino da profughi nei campi di accoglienza, dove operano anche volontari trentini, coordinati da Ipsia.
Nel concreto si è attivata una raccolta fondi per sostenere l’attività di accoglienza in particolare nel campo profughi di Lipa, in Bosnia Erzegovina. Con i finanziamenti si vorrebbe anzitutto realizzare una lavanderia, fondamentale per garantire un’igiene basilare e scongiurare la diffusione della scabbia.
Causale per i versamenti: Progetto Balcani.
Ulteriori dettagli sulla pagina dedicata.
Ciad. Donang Madij, centro Agricolo
Il progetto
Donang Madij è una espressione in lingua ngambay che significa “La terra è buona”.
Lo scopo del progetto è quello di contribuire al miglioramento della qualità e dello stile di vita della popolazione contadina e periurbana di 8 villaggi nel Cantone di Béboni, Diocesi di Doba, e interesserà circa 2.000 persone.
L’analisi del contesto ha suggerito di intervenire in maniera coordinata su ambiti precisi quali la produzione alimentare, la rigenerazione della fertilità dei suoli e la riforestazione, il contenimento e la prevenzione del conflitto fra agricoltori e pastori, la formazione e l’assistenza tecnica.
Questi interventi nei villaggi sono funzionali a creare le condizioni per avviare un programma più ampio di “campi scuola per gli agricoltori” (Farmer Field Schools: per la FAO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Agricoltura e l’Alimentazione, una delle migliori prassi per gli SDG, gli obiettivi dello sviluppo sostenibile), versione contemporanea delle cattedre ambulanti di agricoltura che, dalla fine del XIX secolo, tanta parte hanno avuto nello sviluppo del Trentino.
Causale per i versamenti: progetto di punta Ciad.
Approfondimenti e aggiornamenti nella pagina dedicata.
Israele. Kuchinate, il collettivo di donne – TEMPORANEAMENTE SOSPESO
Vista la situazione di guerra in corso, il progetto è temporaneamente sospeso.
Il progetto
Il progetto è rivolto alle donne africane richiedenti asilo che vivono a Tel Aviv. Offre supporto psicologico sociale e lavoro retribuito. Valorizzando l’arte radicata nella cultura africana del lavoro all’uncinetto (Kuchinate in tigrino) si realizzano cesti, tappeti, articoli per la casa, sculture, accessori di moda, complementi d’arredo e molto altro; si propongono eventi fra cui le tradizionali cerimonie del caffè e i workshop di food crochet (la riproduzione di cibi attraverso il lavoro ad uncinetto).
Da quando è stato istituito nel 2011, il progetto ha cambiato la vita di dozzine di donne e madri, molte delle quali avevano subito violenze nel loro percorso di migrazione.
Causale per i versamenti: progetto di punta Israele.
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Thailandia. Un futuro per ragazze e bambini
Il progetto
Due sono le realtà coinvolte in questo progetto.
L’opera gestita da fr. Gianni Dalla Rizza che accoglie i bambini più poveri e deboli nel Camilllian Social Center di Chiang Rai. Questo progetto pone particolare attenzione al sostegno dei bambini disabili che altrimenti non avrebbero un’educazione adeguata e un futuro dignitoso.
Le attività delle suore della Provvidenza che a Chiang Sean sono già impegnate con la Casa di Accoglienza e un piccolo centro di formazione per bambine e ragazze rifugiate, provenienti dal Myanmar. Il progetto risponde ad un’esigenza manifestata dalle ragazze stesse e prevede la realizzazione della Locanda della felicità dove troveranno formazione e lavoro in un ristorante e in un negozio di artigianato.
Causale per i versamenti: progetto di punta Thailandia.
Approfondimenti e aggiornamenti nella pagina dedicata.
Togo. Poliambulatorio – PROGETTO CONCLUSO
La realizzazione del poliambulatorio è giunta a compimento nel 2021. Il progetto si considera quindi concluso.
Il progetto
Su richiesta del governo locale, le suore Camilliane gestiscono a Sanguera, una delle periferie più povere di Lomè in Togo, un piccolo centro medico sociale di cui una parte è riservata alla maternità. Il progetto prevede l’ampliamento di questo piccolo centro per poterlo trasformare in un poliambulatorio che darà spazio fra le altre cose a:
- un reparto maternità con neonatologia per far fronte ai decessi sia materni che infantili legati al parto;
- un reparto per la cura delle patologie infiammatorie e degenerative degli anziani.
I partner in Togo
- suore Camilliane
Etiopia. Con i bambini nei campi profughi
Il progetto sostiene un pasto al giorno per i bambini eritrei dai 3 ai 6 anni del campo profughi di Mai Ayni in Etiopia. Ad oggi (2019) i bambini sono 1250. Tutti i dettagli nel volantino del progetto 2013-14 e nell’aggiornamento 2014-15.
Il film Alganesh (2018) di Aurora Vision racconta anche di queste situazioni.
Il sostegno al progetto continua senza aggiornamenti.
Causale per i versamenti: bambini campi profughi.
Come contribuire
Per sostenere economicamente i progetti seguire le indicazioni di questa pagina. Segnalare sempre in causale il progetto che si intende sostenere.
Per la diffusione di informazioni riguardo le realtà legate ai progetti il Centro Missionario è a disposizione per fornire materiali e suggerimenti.