A Rovereto gli interventi di Morelli e Pertile, con l’arcivescovo Tisi e padre Zanotelli
A Rovereto, in Sala Filarmonica, mercoledì 1 gennaio alle 18 sul tema della Giornata ci sarà l’incontro con Alessandra Morelli, già delegata UNHCR (Agenzia Onu per i rifugiati) e Marco Pertile, dell’Università di Trento – Scuola di studi internazionali. Interverranno anche l’arcivescovo Lauro Tisi e padre Alex Zanotelli, missionario comboniano.
Porteranno il loro saluto i rappresentanti del Comune di Rovereto e della Fondazione Campana dei Caduti.
Modererà l’incontro Diego Andreatta, direttore di Vita Trentina.
Il programma prevede poi che alle ore 19.30 circa un corteo silenzioso parta dalla Sala Filarmonica per raggiungere il piazzale della chiesa della Sacra Famiglia, dove alle 20 verrà celebrata la messa dall’arcivescovo Tisi.
Aderiscono all’iniziativa il Centro Pace, ecologia e diritti di Rovereto e l’associazione Tam Tam per Korogocho odv.
Comunicato del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale
“Rimetti a noi i nostri debiti: concedici la tua pace” è il tema scelto dal Santo Padre per la prossima Giornata Mondiale della Pace 2025.
Il titolo del Messaggio della 58a Giornata Mondiale della Pace, che sarà celebrata il 1° gennaio 2025, manifesta una naturale consonanza con il senso biblico ed ecclesiale dell’anno giubilare e si ispira in particolare alle Lettere Encicliche Laudato Si’ e Fratelli tutti, soprattutto attorno ai concetti di Speranza e di Perdono, cuore del Giubileo: una chiamata alla conversione volta non a condannare, ma a riconciliare e rappacificare.
Partendo dall’osservazione della realtà dei conflitti e dei peccati sociali che affliggono l’umanità oggi, guardando alla speranza insita nella tradizione giubilare della rimozione dei peccati/cancellazione dei debiti e alla riflessione dei Padri della Chiesa, potranno emergere orientamenti concreti che portino ad un cambiamento tanto necessario in ambito spirituale, morale, sociale, economico, ecologico e culturale.
Soltanto da una vera conversione, personale, comunitaria e internazionale, potrà fiorire una vera pace che non si manifesti solo nella conclusione dei conflitti, ma in una nuova realtà in cui le ferite siano curate e ad ogni persona venga riconosciuta la propria dignità.