Quando la notte di Natale, indigeni del Cabildo di Mojos, metteranno con delicatezza e riverenza il piccolo Gesù Bambino nelle mie mani perché lo offra all’adorazione della gente, mi accorgerò ancora una volta che la tradizione mojeña mette il Bambinello, fin dall’inizio della sua esistenza, su una croce di legno come fosse una culla.
Che in questo Natale la croce su cui giace la grande luce della piccolezza di Dio possa “reinventare l’amore laddove pensiamo che la capacità di amare sia morta per sempre” per smascherare così la grande tenebra della nostra frenesia di produrre e consumare e “dare un cuore a questa terra.”
Buon Natale a tutti!