UN’IDEA ILLUMINATA
Parte da don Cristiano Bettega, delegato dell’Area Testimonianza e Impegno sociale, l’idea di un pellegrinaggio in Albania.
Nel novembre 2019 don Cristiano andò Rreshen, al centro dell’Albania, dove conobbe padre Michele Leovino, dell’ordine dei Somaschi.
Qui visitò la scuola professionale per idraulici, meccanici, elettricisti, operatori socio-sanitari, informatici, cuochi e camerieri, gestita da padre Michele e da altri quattro sacerdoti. Una scuola frequentata da circa 400 studenti, provenienti da quasi tutta l’Albania.
Il convitto della scuola ha ospitato i pellegrini trentini durante il loro viaggio, realizzato quasi tre anni dopo.
GLI INCONTRI DI VIAGGIO
Nella terra che ha dato i natali a santa Teresa di Calcutta, tanti gli incontri con persone, sacerdoti, religiosi e religiose che vivono la terra di Albania.
Tra questi le albanesi suor Adelina e suor Lindita, e due vescovi, quello di Rreshen, monsignor Gjergj Meta, albanese di 46 anni, che ha studiato per 6 anni presso il Seminario di Molfetta, in Puglia, e il vescovo di Scutari, monsignor Angelo Massafra, originario di Piana degli Albanesi, in Calabria.
NELLE CARCERI TORTURE E MORTE PER GLI OPPOSITORI DEL REGIME COMUNISTA
Una delle esperienze più significative del viaggio è stata la visita all’ex carcere maschile di Spac. Qui scontava la pena chi si opponeva al regime comunista, durato dal 1944 al 1990 e il cui leader è stato il famigerato dittatore Enver Hoxha.
Anche a Scutari abbiamo visitato un ex centro di detenzione, ora museo, ma le cui celle sono ben visibili e intatte. Vi furono imprigionati anche religiosi, una fra tutte la postulante Maria Tuci, torturata a morte per aver rifiutato le avances di un esponente del regime.
Tutte le persone con cui abbiamo parlato ci hanno raccontato le sofferenze e le torture indicibili, che spesso portavano alla morte. Nel 1967 l’Albania fu il primo Paese europeo ad essere dichiarato ateo dallo Stato. Tutti quelli che “osavano” esprimere idee contrarie al regime, oppure pregare o esponevano in casa immagini sacre, o semplicemente facevano il segno della croce o nominavano Dio, venivano incarcerati. In moltissimi casi erano denunciati dalla stessa famiglia… il nemico era dunque in casa, e questo portava le persone a forti diffidenze e chiusure. Per questo motivo ancora oggi per molti albanesi è molto difficile collaborare per risolvere un problema o raggiungere uno scopo comune.
Dal 1990 ufficialmente il regime comunista non esiste più, ma non è scomparso; si è solo trasformato, perché attualmente nel Governo e nel Parlamento albanese siedono molti nipoti di politici del regime, che dopo la sua caduta non hanno subito alcun processo, come invece successe a Norimberga dopo la fine del nazismo.
L’ALBANIA DEL 2022
La corruzione dilagante è il problema maggiore che attanaglia l’Albania.
E’ causa dell’ondata migratoria verso altri Paesi europei, soprattutto Germania e Inghilterra, da parte di giovani che decidono di partire (le statistiche dicono che sono 173 al giorno), per mancanza di prospettive lavorative ed economiche soddisfacenti. Lo stipendio medio infatti, è di 300 euro al mese (in Lek), ma un litro di benzina costa 2 euro e un tampone per il Covid 100 euro! 😳
FEDE E RELIGIONE
Anche se i Cattolici rappresentano solo il 10% di chi professa una religione in Albania, la loro fede è quasi sempre fervente e profonda. I luoghi visitati sono come oasi dove l’acqua non si esaurirà mai, perché proviene da Dio e dal Vangelo vissuto.
PREGIUDIZI DA SUPERARE
Purtroppo ci sono ancora molti pregiudizi nei confronti degli albanesi. In molti si sono meravigliati che avessimo scelto la loro nazione come meta di pellegrinaggio.
Il nostro pellegrinaggio può essere un piccolo passo che infrange pregiudizi e apre porte ad altri pellegrini che desiderano vivere una profonda esperienza umana e di fede.
IL GRUPPO
I protagonisti (assieme ad alcuni testimoni locali) del pellegrinaggio in Albania, meta inusuale, ma sorprendentemente interessante!
Un grazie sentito a Maria Giovanna De Biase, per questi appunti di viaggio e ai “fotografi” del gruppo.
QUI TUTTI GLI AGGIORNAMENTI DEL PROGETTO “SCUOLA PROFESSIONALE”