Difficile, in questi tempi, vedere segni di Pasqua, no? O almeno un po’ più difficile che in altri tempi. Tante sono le persone che constatano come non siamo nemmeno usciti dalla pandemia e già si è affacciata un’altra crisi, peggiore della prima. È vero: e d’altra parte, c’è un tempo in cui il mondo e l’umanità possono essere stati senza una crisi in corso? Se siamo attenti anche a ciò che succede al di là dei nostri confini, non c’è periodo storico in cui non ci sia una crisi, una guerra, delle manifestazioni di violenza, di sopraffazione, di ingiustizia… Certo, se invece vogliamo chiudere gli occhi…
Ecco, care amiche e cari amici, per la Pasqua di quest’anno l’augurio che ci facciamo a vicenda credo possa essere proprio questo: che il Signore ci aiuti ad aprire gli occhi, ad accorgerci che sempre (sempre, davvero) nelle pieghe storte della storia dell’umanità ci sono germogli di vita nuova, segni di bene, spiragli di luce, testimonianze di carità vissuta.
Che sia davvero una buona Pasqua!
L’immagine del post ritrae parte dell’allestimento “Il giardino di Pasqua”, realizzato presso l’atrio del palazzo di Curia, dai ragazzi ed educatori del Centro PER.LA (Percorso Lavoro) Associazione ANFFAS di Trento
