Il percorso di accompagnamento alla preghiera giornaliera della Quaresima 2021 è proposto on line settimanalmente.
I dettagli si trovano nell’introduzione al sussidio e negli altri strumenti per l’animazione.
Il tema di quest’anno è “Credettero alla Scrittura” (Gv 2,22)
La settimana dal 8 al 14 marzo ha il sotto tema “La luce è venuta nel mondo”.
- Lunedì 8 marzo 2021. Introduzione
- Martedì 9 marzo 2021. Vedere la vita
- Mercoledì 10 marzo 2021. Riflettere con la Parola
- Giovedì 11 marzo 2021. Agire in concreto
- Venerdì 12 marzo 2021. Preghiera
- Sabato 13 marzo 2021. In famiglia
- Domenica 14 marzo 2021. Commento
Lunedì 8 marzo. Introduzione
Quale significato posso dare alla parola luce?
Luce. Fonte di vita? Bellezza? Stupore? Conoscenza? Speranza? Forza? Inizio e fine? Fede?
L’uomo preistorico aveva intuito che il sole era fonte di vita. L’alba annunciava la luce che permetteva di pensare alla sopravvivenza, mentre il tramonto segnava una fine, il buio. Nel cielo notturno altra luce, magica. E poi il risveglio dopo il sonno. Un nuovo inizio. Magia? Paura? Stupore? Nella sua mente si fa largo l’immagine di una divinità, di un dio potente che comanda la luce e il buio, la vita e la morte, un dio al quale è meglio affidarsi.
Un grande cambiamento avviene quando l’uomo prende coscienza di sé, si pone domande, cerca risposte. Osservando, riflettendo, si fa luce nella sua mente. Homo sapiens. Comprende che può migliorare le proprie condizioni di vita. Prende decisioni. Qualcuno ci mette in guardia sulle conseguenze di una decisione per tutta l’umanità (Gv 3,16). La scienza è oggi parte viva delle vicende umane. Abbiamo imparato che la natura, ciò che nasce, è determinata dalle leggi dell’universo. Che la vita sulla terra è guidata dai ritmi cosmici del sole e della luna, dall’alternarsi del giorno e della notte.
La vita nasce protetta nel buio, all’interno di un guscio, sotto terra, nel ventre di una madre. Si fa strada alla ricerca della luce, rompe il guscio, esce dalla terra, viene espulso dal ventre della madre. Viene alla luce, per crescere, creare nuova vita e infine morire. La nostra vita qui in Europa è regolata dal ritmo delle stagioni. Quanta bellezza!
Sentire il calore del sole primaverile che risveglia la natura dal sonno invernale! Saziarci con i frutti maturati sotto il caldo sole estivo. Con l’aiuto della luce riempire i nostri occhi con i colori splendidi dell’autunno e trovare serenità e pace. Meraviglia la natura che si prepara al sonno invernale. Aspettare fiduciosi la primavera per vedere la rinascita della vita. Sentire il bisogno di ringraziare.
Luce. Fonte di vita. Bellezza. Stupore. Conoscenza. Speranza. Forza. Inizio e fine. Fede.
Martedì 9 marzo. Vedere la vita
Non è facile venire alla luce e non è possibile vivere solo con le proprie forze.
L’uomo ha bisogno di aiuto. Dev’essere nutrito, lavato, vestito, curato. Ha bisogno di attenzione, di essere ascoltato e compreso. Ha bisogno di carezze, di incoraggiamento, di stimoli. Ha bisogno di essere guidato e di sentirsi protetto.
Ha bisogno della luce nel buio.
Ricordo e sento ancora il dolore per la morte del nonno. Mi ha visto nascere e mi è stato sempre vicino amorevolmente. Prima della guerra sosteneva la famiglia coltivando piante ed era affidato a lui la cura del cimitero intorno alla chiesa. La guerra gli ha tolto tutto questo. Oggi so che con la mia nascita ha trovato la sua luce.
Era un giorno di novembre, cupo, freddo. Pioveva. Avevo preso dal fioraio una bellissima stella di natale bianca. Mentre la stavo sistemando sulla sua tomba un raggio di sole trovò un varco nelle nuvole e illuminò il fiore. Mi sembrava una magia. Luce, stupore!
Poi mi sono messa in cammino. Ho portato con me quella luce. Mi ha dato forza e fiducia. Ho cercato bellezza. Ho fatto a modo mio. Ho riso e ho pianto. Ho affrontato difficoltà, ho saputo chiedere aiuto. Ho vinto e ho perduto. Ho provato rabbia e disperazione. Ho sbagliato e ho imparato dai miei errori. Ho pregato. Ho chiesto perdono. Ho provato gratitudine. Ho preso mani tese e ho teso la mia mano.
Ho trovato amore. Amo.
Mercoledì 10 marzo. Riflettere con la Parola
Questo testo racconta di una decisione che non potrebbe essere più fondamentale. Si tratta di essere o non essere, vita o morte. Niente di meno che nostra è la salvezza del mondo intero.
Oh, cielo! Che decisione!
E questo in un tempo che, a differenza delle generazioni precedenti, ci presenta già una moltitudine di situazioni nelle quali dobbiamo prendere ogni giorno innumerevoli decisioni, piccole e grandi. Prendere decisioni non è facile, è uno sforzo.
Oh, cielo! Si, oh, cielo!
Dobbiamo decidere ogni giorno per lui: Gesù Cristo, il Figlio dell’uomo, il servo di Dio.
Decidere per il Figlio unigenito di Dio, che è inviato a noi affinché tutti coloro che credono in lui non periscano, ma abbiano la vita eterna. Così scrive Giovanni. Così abbiamo sentito. (Gv. 3, 16)
Una, se non l’affermazione cristologica centrale della nostra Bibbia: Dio stesso si fa uomo per essere vicino a noi, per salvarci, per donarci la vita eterna, senza restrizioni sotto ogni aspetto non per i nostri meriti, ma solo per il Suo amore.
E proprio -come lo descrive uno dei nostri principi della Riforma- “per solum Christum”. Solo attraverso l’unico mediatore Gesù Cristo, in cui si compie solo ciò che simboleggia la statua del serpente durante il viaggio nel deserto di Israele -in quel momento la salvezza da un pericolo concreto, il morso di serpenti velenosi- in Cristo la salvezza dal danno velenoso che minaccia il mondo intero.
Dio chiede la nostra fiducia in Lui e ci saranno conseguenze: una vita nella luce secondo la volontà di Dio.
È necessario decidere ogni giorno per Lui. Ma la decisione, grazie a Dio, non ci salva. Dio stesso ha provveduto a questo in Gesù Cristo.
Giovedì 11 marzo. Agire in concreto
Attraverso i moderni mezzi di comunicazione ci raggiungono quotidianamente da tutto il mondo notizie e immagini che testimoniano ingiustizie, guerre, violenza e povertà. Le chiese e la società civile a tutti i livelli sono consapevoli e si adoperano, muovendosi in tante direzioni per venire in aiuto, per incoraggiare, curare e insegnare, per migliorare condizioni di vita difficili. Questo impegno porta i suoi frutti e tuttavia sembra non essere mai sufficiente.
Siamo chiamati tutti in prima persona. Ogni singolo nel suo piccolo può dare il proprio contributo, oggi, adesso, subito, sempre. Questa famosa goccia nell’oceano che può diventare l’oceano in una goccia. A volte basta uno sguardo, un sorriso, un saluto. Portare rispetto. Sappiamo quanto è importante non calpestare la dignità di una persona.
Possiamo aiutare a trovare un posto sicuro a chi scappa dalla violenza. Donne e bambini sono particolarmente vulnerabili.
Mostrare gratitudine verso i nostri anziani. Ascoltarli, perché portano in sé un patrimonio di esperienza di vita, il nostro passato e il nostro futuro. Possiamo regalare un po’ di calore.
Possiamo raccontare di quell’amore che toglie la paura e dà forza e speranza.
Mostrare interesse per chi arriva da lontano, voler conoscere le sue radici, usi e costumi per comprendere, costruire un dialogo. Raccontarci, per essere compresi. Essere disponibili al confronto.
Quel confronto che cerchiamo nel dialogo ecumenico e interreligioso. Confronto e condivisione per imparare l’uno dall’altro. Per comprendere e far comprendere che la diversità non può essere motivo di disprezzo e di odio. Che la diversità può trasformarsi in stupore, bellezza, vita nuova.
Dammi una stella che ci illumina tutti e due, compagno, e costruirò un ponte da me a questa stella e da questa stella a te.
(Dal libro di Peter Bamm Die Kleine Weltlaterne La piccola lanterna del mondo)
Venerdì 12 marzo. Preghiera
Buon Dio,
dov’è la tua luce, non può essere buio.
Togli il buio della paura nei nostri cuori
e rendi tutto luminoso con la tua luce dell’amore.
Buon Dio,
dov’è la tua luce, non può essere buio.
Mantieni luminosa la fiamma dentro di noi in modo che
non smettiamo di brillare anche nei momenti difficili.
Buon Dio,
dov’è la tua luce, non può essere buio.
Brilla nella nostra comunità
per darci coraggio e speranza l’un l’altro.
Buon Dio,
dov’è la tua luce, non può essere buio.
Illuminaci affinché possiamo trasmettere la tua luce
e lottare contro i mali del nostro tempo.
Buon Dio,
dov’è la tua luce, non può essere buio.
La tua luce illumini anche i nostri morti.
Che possano trovare con te l’eterno compimento.
Amen.
Sabato 13 marzo. In famiglia
I bambini hanno questa capacità di guardare alle cose e di trovare in esse sempre un riflesso di luce ovunque siano. Il mondo attraverso i loro occhi è sempre meraviglioso perché nonostante le delusioni e la sofferenza, loro rifiutano di perdere questa visione. È un super potere, in un certo senso.
(dal dizionario dell’anima di Nicolò Govoni e Riccardo Geminiani)
Gioco: Portare la luce
Prendi un foglio bianco e fai un disegno per portare un po’ di luce nei posti e alle persone che ne hanno bisogno. Se vuoi puoi portare anche un sorriso, un gesto, una musica, una fotografia…).
Impegno: visione del film Un ponte per Terabithia.
Invitiamo i bambini e i ragazzi a trovare questa luce intorno a loro, catturarla, liberarla nel mondo e donarla agli adulti che ne hanno bisogno.
Preghiera
Ti preghiamo Signore, aiutaci a osservare come fanno i bambini, che con i loro occhi sanno trovare uno spiraglio di luce in qualsiasi cosa. Che la semplicità che accompagna i fanciulli ci faccia abbattere barriere che impediscono il dialogo e il confronto con chi crediamo diverso da noi.
Domenica 14 marzo. Commento
Luce. Amore. Vita (eterna). La Parola di oggi è densa di parole potenti, evoca i pilastri delle nostre esistenze: la luce, l’amore, la vita. L’umanità cammina nelle tenebre, è un dato di fatto. A parte la pandemia, che ha acutizzato i problemi, basterebbe leggere i rapporti delle agenzie mondiali per renderci conto delle condizioni di vita di gran parte dell’umanità e delle abissali disuguaglianze che generano infinite distanze tra i popoli che “cercano di mangiare” da quelli che “cercano di non mangiare”. Guerre, narcotraffici, finanze in mano a speculatori globali, milioni di rifugiati sono realtà che offuscano le possibili visioni positive, le speranze tarpate, le previsioni di futuri migliori. Si potrebbe continuare ad libitum.
Tutti stiamo sperimentando un generale senso di impotenza che giustifica depressioni e paranoie senza uscita.
Entriamo nella Parola di oggi: ascoltiamo e lasciamo risuonare in noi queste parole: luce, amore, vita. Gesù non ci propina buoni auspici, piuttosto ci offre fatti, Storia e storie. Lui stesso, la Sua presenza è luce; Lui e l’amore del Padre, Lui stesso è la Vita. Ma come? Come può Dio amare questo mondo? Eppure questa è la Parola a cui vogliamo aderire. Sì, Signore, Padre, parlaci ancora di questo tuo amore, di questo amore totale, assoluto, potente e senza ripensamenti. Rendici capaci di uscire da noi stessi, dalle nostre paranoie per incamminarci nella Missione in questo mondo che tu hai tanto amato nel Figlio.