Per oltre duecento anni, tra il 1501 e il 1716, il Trentino fu teatro di numerosi processi per stregoneria, che spesso si conclusero con la condanna capitale. La caccia contro le “streghe” fu promossa dall’autorità civile e ebbe inizio in Val di Fassa, per diffondersi poi in tutto il territorio del principato vescovile. Le vittime di questa persecuzione non furono solamente le donne, ma tra gli indagati si trovano anche uomini e fanciulle, accusati dei peggiori crimini e torturati fino alla confessione.
L’analisi di alcuni processi e la ricostruzione del contesto storico permettono di scoprire le ragioni sociali di questo crudele fenomeno. Infatti, le denunce coincidono spesso con fasi di crisi acuta della società, dovute a carestie, epidemie e calamità naturali; e cadono perlopiù su figure marginali della società la cui condotta non è del tutto conforme alle regole. Le storie di “streghe” e “stregoni” svelano come la paura per il “diverso” cresca soprattutto nelle comunità fragili e in difficoltà, e come questa paura affondi le sue radici nella superstizione, nel pregiudizio e nell’ignoranza.
DESTINATARI | Scuola media e superiore |
DURATA | 2 ore |
GIORNI | su prenotazione |
SEDE | Polo culturale Vigilianum – Trento, via C. Endrici 14 |
CONTRIBUTO | 3 euro ad alunno |
PRENOTAZIONI | 0461-360214 – archivio@diocesitn.it |
Da abbinare con: Il vestito dell'altro presso il Museo Diocesano Tridentino (info e prenotazioni 0461-891311 - prenotazioni@mdtn.it) |