«La madre chiesa desidera ardentemente che tutti i fedeli vengano guidati a quella piena, consapevole e attiva partecipazione delle celebrazioni liturgiche, che è richiesta dalla natura della stessa liturgia e alla quale il popolo cristiano, “stirpe eletta, sacerdozio regale, nazione santa, popolo che Dio si è acquistato” (1Pt 2,9; cfr. 2,4-5), ha diritto e dovere in forza del battesimo. A tale piena e attiva partecipazione di tutto il popolo va dedicata una specialissima cura nella riforma e nell’incremento della liturgia: essa infatti è la prima e per di più necessaria sorgente dalla quale i fedeli possano attingere uno spirito veramente cristiano; e perciò i pastori d’anime, in tutta la loro attività pastorale, devono cercare di ottenerla attraverso un’adeguata formazione» (Sacrosanctum concilium, 14).
«I pastori d’anime curino con zelo e pazienza la formazione liturgica e la partecipazione attiva dei fedeli, interiore ed esteriore, secondo la loro età, condizione, genere di vita e grado di cultura religiosa, assolvendo così uno dei principali doveri del fedele dispensatore dei misteri di Dio. E in questo campo cerchino di guidare il loro gregge non solo con la parola, ma anche con l’esempio» (Sacrosanctum concilium, 19).
Due puntate per la presentazione della III edizione del Messale Romano:
Prima puntata
Seconda puntata