Era un rotolo finemente istoriato per raccontare solennemente con le immagini e il canto le meraviglie della notte davvero gloriosa “che ricongiunge la terra al cielo e l’uomo al suo creatore!” Ci volevano 30 pecore per confezionare il rotolo e mentre veniva dispiegato durante il canto apparivano (come moderne slides) le immagini ad illustrare quanto si stava cantando. L’Exsultet è diventato così un canto privilegiato nella Veglia pasquale, tradizionalmente affidato al diacono ma, come dice il Messale, con la possibilità di farlo cantare anche da un cantore.
Il testo è da proclamare senza fretta, sottolineando il carattere solenne e festoso dell’Annuncio. La partecipazione dell’assemblea convocata si fa ascolto attento e concentrato intervenendo nel dialogo centrale e nell’amen finale.
Offriamo qui la versione in italiano anche con una esemplificazione audio.