Nell’emergenza, l’appello del vescovo Lauro ai giovani: “Donate tempo a servizio di chi fa più fatica”. La Diocesi promuove l’iniziativa “Passi di Prossimità”. Dal 30 novembre si raccolgono le disponibilità

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Giovani

“Quest’ora della Storia – e per chi crede, il Vangelo stesso – reclama spazio alle vostre agende e vi chiede di dedicare del tempo a chi fa più fatica”. È il cuore dell’appello che l’arcivescovo di Trento Lauro Tisi rivolge – in una lettera aperta e in videomessaggio – a tutti i giovani trentinicredenti e non credenti, mentre l’emergenza sanitaria, sociale ed economica non arretra.

“Vi sono famiglie e persone – segnala monsignor Tisi – che faticano a trovare risposta alle normali esigenze quotidiane e, in molti casi, si vedono scivolare nel baratro della povertà”.

L’Arcivescovo di Trento ricorda l’impegno, in questi mesi di pandemia, di “lodevoli realtà del privato-sociale e della comunità diocesana (anche con il Fondo aperto a luglio) ma chiede di “alzare l’asticella solidale. E per farlo – aggiunge – sento che abbiamo urgente bisogno dell’apporto e della creatività dei giovani”.

Per questo la Diocesi – in particolare Caritas e Pastorale Giovanile – lancia all’inizio dell’Avvento la proposta “Passi di Prossimità”. I giovani disponibili a mettersi in gioco, dai 18 ai 35 anni, possono chiamare da lunedì 30 novembre il numero telefonico 348 7421762 (operativo dal lunedì al sabato dalle ore 10 alle 20) o scrivere all’indirizzo mail prossimita@diocesitn.it.

“Troverete a rispondervi – dettaglia l’Arcivescovo – persone competenti, che potranno accogliere la vostra disponibilità e indirizzarvi ai referenti e alle realtà coinvolte sui territori. Vi accorderete con loro sulle modalità del vostro servizio”.

I servizi nei quali i giovani potranno essere coinvolti riguardano vari ambiti di attività della Caritas e delle reti caritative locali; la presenza (anche a distanza) accanto ad ammalati, anziani o persone sole, la collaborazione presso strutture di accoglienza e di solidarietà.

L’appello a compiere “passi di prossimità” sarà rilanciato del vescovo Lauro domani in cattedrale e in tutte le comunità durante le Messe della prima domenica d’Avvento.


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A tutti i giovani e alle comunità cristiane

La pandemia, oltre all’emergenza sanitaria e ai limiti imposti alla normale vita relazionale, sta provocando conseguenze sempre più pesanti sul versante economico. Vi sono famiglie e persone che faticano a trovare risposta alle normali esigenze quotidiane e, in molti casi, si vedono scivolare nel baratro della povertà.

Ne ho avuto conferma evidente negli incontri recenti avuti sul territorio, dove mi sono recato per l’ultimo saluto ai tanti preti vittime del Covid. Ho raccolto un grido d’allarme diffuso, anche se spesso nascosto.

Accanto a molte lodevoli realtà del privato-sociale, anche la comunità diocesana si è data molto da fare in questi mesi, dalle città al territorio, per venire incontro alle emergenze; è stato anche aperto nei mesi scorsi un fondo solidale della Diocesi che prosegue la sua attività. Ora, però, ci viene chiesto di alzare l’asticella solidale. E per farlo sento che abbiamo urgente bisogno dell’apporto e della creatività dei giovani.

Mi rivolgo quindi direttamente a voi, giovani, pensando anzitutto a quanti frequentano gli incontri di spiritualità di “Passi di Vangelo”, ma parlando in realtà a ogni giovane che abbia voglia di mettersi gioco, credente o non credente. Vi chiedo ora di compiere “Passi di prossimità”, come abbiamo voluto intitolare questo appello e le iniziative che ne deriveranno. Non sono io a proporvelo. È quest’ora della Storia –  per chi crede, il Vangelo stesso – che reclama spazio alle vostre agende e vi chiede di dedicare del tempo a chi fa più fatica.

Abbiamo individuato alcuni servizi diocesani e anche realtà esterne alla Diocesi in cui potreste offrire il vostro contributo solidale. Si tratta di opportunità articolate anche in base alla sensibilità personale: dall’aiuto a vari ambiti di attività della Caritas al supporto alle reti caritative locali; dalla presenza (anche a distanza) accanto ad ammalati, anziani o persone sole, al servizio presso strutture di accoglienza e di solidarietà.

Cari giovani, i vostri “Passi di prossimità” non si misureranno sulla loro lunghezza. Non servono eroismi. Può bastare anche una disponibilità limitata, ma ogni minuto destinato alla gratuità sarà un tesoro prezioso.

Da lunedì 30 novembre 2020 sarà attivo il numero telefonico 348/7421762  (operativo tutti i giorni dalle ore 10 alle 20) e la mail prossimita@diocesitn.it. Da ogni angolo del Trentino, se avete dai 18 ai 35 anni, potrete chiamare o scrivere. Troverete a rispondervi persone competenti, che potranno accogliere la vostra disponibilità e indirizzarvi ai referenti e alle realtà coinvolte sui territori. Vi accorderete con loro sulle modalità del vostro servizio.

Ai parroci e alle comunità cristiane chiedo con passione di creare tutte le condizioni per dare casa alla disponibilità dei giovani. Ogni loro apertura, ogni “sì” in risposta a questo appello vorrei trovasse riscontro, pena mortificare il loro entusiasmo e perdere l’occasione per farli sentire parte attiva di una famiglia fraterna. Per quanto attiene i referenti locali, in fase di avvio abbiamo individuato soprattutto preti, ma sarà loro compito estendere il coinvolgimento ad altri volontari, facendo di “Passi di prossimità” un autentico cammino comunitario.

All’approssimarsi di questo impensabile Natale segnato dalla pandemia, credo che la Chiesa e la comunità trentina abbiano davanti grandi opportunità per dare un colpo d’ala e tracciare sentieri di novità. Per aprire – lo spero – nel prossimo futuro, strade pastorali oltre il già visto e al di là dei nostri recinti ecclesiali, lasciando che a guidare il nostro cammino sia lo Spirito Santo.

 + arcivescovo Lauro
Trento, 28 novembre 2020