“La pastorale la vorremmo fare con questo Consiglio e con il Consiglio presbiterale. Abbiamo fatto una modifica importante delle modalità di elezione e presenza. Da 59 membri siamo passati a 28 e questo perché vorremmo arrivare, con il vostro aiuto, a decisioni importanti per la nostra Chiesa”, ha esordito l’arcivescovo Lauro. Rispetto a una situazione che “cambia di ora in ora” l’Arcivescovo rilancia il ruolo dei laici nelle comunità, in particolare attraverso i comitati parrocchiali. “Laici – spiega – scelti e legittimati dalla comunità, chiamati a prendersi a cuore non tanto l’organizzazione della parrocchia ma la generazione di un percorso di fede per le nostre realtà. Questo non lo potrà fare un parroco, magari con 17 parrocchie. La fede nasce dalla comunità”.Dagli interventi da parte dei rappresentati dei territori, la condivisione di una preoccupazione diffusa: la necessità di ripensare la vita delle comunità per rimotivare il senso di appartenenza e la capacità di essere seme evangelico dentro un contesto dove domina la scristianizzazione, ma dove la Chiesa può riscoprire ancora un ruolo significativo come motore di relazioni autentiche.
(a cura di Piergiorgio Franceschini)