Uno stato d’animo, una condizione esistenziale. Nostalgia e rifugio sono parole evocative che fanno da filo conduttore alla mostra fotografica “Nostalghia”, realizzata dalla fotografa Dorigo e dal giornalista Milluzzi, inaugurata venerdì 6 luglio al Museo Diocesano Tridentino alla presenza degli autori e di monsignor Lauro Tisi.
Liberarsi dai pregiudizi, andare oltre i confini e i muri che ostacolano il riconoscimento dell’altrui dignità e diritto alla libera espressione della propria identità. Sono alcuni dei motivi alla base del viaggio nella regione che è stata la culla del Cristianesimo intrapreso dalla fotografa Linda Dorigo e dal giornalista Andrea Milluzzi. Per due anni hanno vissuto in Medio Oriente, ospitati negli antichi villaggi delle comunità cristiane, una minoranza religiosa spesso oggetto di violenza, realizzando un ampio reportage sulla loro esperienza, poi confluito in “Nostalghia” e “Rifugio”.
Nostalghia è una mostra fotografica, a cura di Annalisa D’Angelo, composta di trentadue stampe ai sali d’argento dedicata al “Viaggio tra i cristiani d’Oriente” – nove i Paesi attraversati: Iraq, Iran, Libano, Egitto, Israele, Palestina, Giordania, Siria e Turchia -, inaugurata venerdì 6 luglio al Museo Diocesano Tridentino, alla presenza della direttrice Primerano e del vescovo Tisi. Rifugio è il catalogo in lingua inglese edito da Schilt Publishing nel 2015 in cui sono stati raccolti gli scatti in bianco e nero, frutto di un prezioso lavoro di stampa artigianale realizzata in camera oscura, accompagnati da testi e parole significative come quelle che titolano i capitoli di cui è composta la pubblicazione – fear, borders, nostalghia, warriors of god -, esprimenti un forte richiamo a quel nucleo profondo di umanità che accomuna tutti e che occorre riscoprire per maturare uno sguardo accogliente e liberante nei confronti dell’altro.
Sguardo che, per aprirsi e ospitare, deve prima fermarsi e contemplare: “La forza della mostra – ha detto monsignor Tisi – sta nell’incontrare il reale, nell’esprimere un viaggio concreto di incontro con il bello, incarnato nella figura dell’uomo che sale sul tetto della sua casa a guardare le stelle. Prima che togliere libertà all’altro, porre un confine la preclude a me, condannandomi alla bruttezza. Bellezza invece è non avere confini e questa è la grande provocazione di Gesù: la libertà nasce dal mettere fine ai confini e i divanetti che troviamo nell’ultima sala sono un invito al silenzio e alla contemplazione, a fermarci per ascoltare noi stessi e decidere di non avere confini“.
“Il nostro – ha commentato Milluzzi – è stato il percorso di due persone che hanno ascoltato chi è stato testimone di enormi sconvolgimenti politici e sociali e ha subito guerre, rimanendo però profondamente attaccato alla propria terra e ai valori che fanno della convivenza il perno della vita quotidiana, una base talmente forte da prevalere anche di fronte al rischio della persecuzione che spinge alla fuga. Questo ci interroga su chi siamo e su quanto siamo disposti ad accogliere invece che a respingere. Questa mostra ne ha generato una gemella che porteremo in Medio Oriente“.
“Il nostro lavoro oggi è caratterizzato da una responsabilità sempre maggiore – ha aggiunto Dorigo -: abbiamo raccolto storie di resistenza, di sofferenza, ma anche di gioia, riportando ciò che abbiamo visto e sentito e questo progetto rappresenta un ponte che mira a favorire la conoscenza. La responsabilità è legata alla gratitudine: siamo partiti spinti dalla passione e dalla curiosità per quei territori e quei popoli, abbiamo avuto il privilegio di essere ospitati dalle comunità locali, ricevendo molto“. (Patrizia Niccolini)
La mostra, visitabile fino al 7 ottobre, è stata organizzata dal Museo Diocesano Tridentino in collaborazione con PhotoOp.
Orari: 10.00-13.00 / 14.00-18.00. Giorno di chiusura: martedì. Ingresso gratuito.
Per ulteriori informazioni: tel. 0461 234419 – info@museodiocesanotridentino.it
Linda Dorigo
Fotografa, giornalista e documentarista. Il suo lavoro si concentra sulle tematiche delle minoranze etniche e religiose in Medio Oriente, unendo l’approccio dello slow-journalism alla ricerca antropologica. Tra il 2011 e il 2014 vive a Beirut lavorando al progetto “Rifugio” dedicato alle comunità cristiane di nove Paesi del Medio Oriente e nel 2015 pubblica il libro fotografico omonimo edito da Schilt Publishing. È attualmente impegnata nel progetto partecipativo a lungo termine sull’identità curda Imagined Mountains. Come fotogiornalista collabora, tra gli altri con Le Monde, L’Espresso, Marie Claire, Al Jazeera. www.lindadorigo.com
Andrea Milluzzi
Giornalista professionista. Lavora al quotidiano Liberazione per 7 anni occupandosi di politica, economia e società. Collaboratore di varie testate (L’Espresso, Al Jazeera, Pagina99, Huffington Post), e insieme a un gruppo di colleghi fonda nel 2009 il sito reportageitalia.it, in cui sono raccolti testi e immagini di due anni di viaggio nell’Italia della crisi economica. Il progetto diventa un libro fotografico edito da Postacart nel 2011 e lo stesso anno Andrea si trasferisce a Beirut per lavorare al progetto “Rifugio”, pubblicato nel 2015 da Schilt Publishing. Lavora a La7. Tra i libri pubblicati “Cgil, 100 anni al lavoro” (Ponte alle Grazie, 2006).