Si celebra domenica prossima, 11 febbraio, la XXVI Giornata Mondiale del Malato, sul tema (titolo anche del messaggio del Papa) «”Ecco tuo figlio … Ecco tua madre”. E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé …» (Gv 19, 26-27). In Diocesi di Trento, la Giornata è stata anticipata da un convegno preparatorio lo scorso 27 gennaio. “Beati i malati perché portano consolazione” scrive l’arcivescovo Lauro nel suo messaggio (allegato testo integrale). Spiega: “Gli ammalati ci restituiscono una fotografia più autentica della vita, perché la malattia mette, spesso, a nudo l’insignificanza del nostro correre affannoso, costringendo a fermarsi e riprendere il mano il dono del tempo. Il tempo abitato dalla malattia restituisce la possibilità di rimettere a fuoco volti che nella “normalità” ci sfilano spesso davanti in sequenze indefinite e sfuggenti. Torniamo a innamorarci di quei volti, ad assaporare la gioia di un sorriso e il calore di una carezza, che si trasmette sì a chi la riceve, ma scalda anche la mano di chi la offre”.
Monsignor Tisi celebrerà, in relazione alla Giornata tre s. Messe: al mattino di venerdì 9 all’infermeria del clero; la sera di sabato 10 in S. Maria Maggiore ad ore 19.00, mentre domenica 11 presiederà la celebrazione eucaristica nella cappella dell’ospedale S. Chiara alle ore 17.00. In precedenza, alle ore 15, al Punto d’Incontro, don Lauro celebra una s. Messa in memoria di don Dante Clauser.
Nella foto il Giubileo dei malati (2016)