pellegrinaggio adolescenti 24 aprile 2025

Giubileo, 1200 ragazze e ragazzi trentini in viaggio verso Roma. In Duomo la benedizione del vescovo Lauro e la testimonianza dei genitori di Sara Piffer (Notizia in aggiornamento)

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Zaino in spalla, tanto entusiasmo e anche una buona dose di emozione. Sono partiti questa mattina i 1200 trentini diretti a Roma per il Giubileo degli adolescenti, nei gionrid ell’addio a papa Francesco. Prima di salire su 23 pullman, si sono ritrovati poco dopo le 7 in cattedrale a Trento per ricevere la benedizione del vescovo Lauro, che li accompagnerà nel viaggio, e ascoltare l’intensa testimonianza dei genitori di Sara Piffer, la ciclista travolta e uccisa a soli 19 anni esattamente tre mesi fa, il 24 gennaio. Ragazze e ragazzi tra i 13 e i 17 anni – tra loro anche 250 animatori e una quindicina tra preti e religiosi – vivranno quattro intense giornate, con un programma inevitabilmente modificato a causa della scomparsa del Papa, al cui funerale potranno prendere parte liberamente nella mattinata di sabato 26 aprile.

Il vescovo: “ama e sarai felice”

pellegrinaggio adolescenti 24 aprile 2025 In Duomo, nel commentare il Vangelo dell’incontro del Risorto con i discepoli di Emmaus, tristi e smarriti dopo la morte di Gesù, l’arcivescovo Lauro ha ricordato a ragazze e ragazzi che “capita a tutti di avere dei giorni tristi, quando abbiamo la sensazione di essere soli, che nessuno ci guardi, di non essere all’altezza della situazione”. “Ma ancora una volta – li ha invitati a riflettere don Lauro – il viandante di Emmaus, Gesù, ha la chiave di volta della vita. Ai due discepoli che erano tristi e soli e non si fidavano insegna che se vuoi essere felice devi condividere e servire. Ama,  incontra, servi e sarai felice”.

La testimonianza del papà di Sara

Toccanti le parole di Lorenzo Piffer, il papà di Sara, affiancato dalla moglie Marianna. Non ha nascosto l’emozione di parlare “davanti a così tanti giovani che per età – ha notato – potrebbero essere quasi i miei figli” ed ha ricordato l’ultima volta in cui era stato in Duomo con Sara, il 29 dicembre scorso, giorno d’inizio in Diocesi del Giubileo. “Pur essendo timida era salita sul presbiterio e ne era rimasta proprio colpita”.

“Oggi – ha rammentato Lorenzo – sono tre mesi esatti dalla sua morte, ma il dolore resta sempre e la perdita di una figlia è una cosa che ti lacera dentro. Però in questi tre mesi abbiamo avuto tantissime testimonianze di affetto e vicinanza e di tanta fede”.

“Fede genuina, semplicità, grande voglia di vivere”

pellegrinaggio adolescenti 24 aprile 2025 “Sara – ha ricordato Lorenzo dal centro del presbiterio – aveva qualcosa di speciale, perché lei aveva una fede genuina. Aveva 19 anni, era una ragazza come voi, con tanta passione per la vita. Lei aveva la passione del ciclismo fin da bambina, aveva praticato altri sport e dopo aveva scelto il ciclismo e questa per lei era la sua vita. Si era diplomata proprio l’anno scorso ed era brava a fare tante cose: dipingeva, scolpiva. Però una cosa in particolare aveva: era semplice, non si è mai fatta prendere dalle mode del mondo, guardava sempre i veri valori che sono quelli della semplicità, dell’amicizia, della purezza. Aveva una grande voglia di vivere, tanti progetti”.

“Vivete la vostra vita, il Signore non vi ruba niente”

“Sara – ha sottolineato ancora Lorenzo – ha lasciato tanti scritti e il filo conduttore è che la vita è un dono e non bisogna sprecarla. Lei ha vissuto 19 anni: sono pochi, però li ha vissuti intensamente, guardando di non perdere mai tempo,  mai stare in ozio. Quindi un appello che mi sento di fare a voi è: vivete la vostra vita, il Signore non vi ruba niente, anzi vi dona. Potete fare tutto quello che un giovane è giusto che faccia, però sempre guardando all’aldilà e guardando di stare bene con gli altri e fare del bene”.

“Il seme che muore porta frutto. Sara è con voi!”

“Penso – ha concluso il papà di Sara – alla Croce del Giubileo fatta con il legno di Vaia e del bostrico (dai giovani falegnami di Tesero, n.d.r.), segno di rinascita. La croce è aperta, come avesse delle ferite. Questo nostro dolore, queste nostre ferite, anche noi siamo riusciti un po’ alla volta a trasformarle in feritoie. Per noi non è facile essere qua, ma vediamo che con la nostra testimonianza riusciamo a portare qualcosa di bello e per noi è importante, perché vuol dire che questo seme che è morto porta frutto. Quindi, grazie a voi, grazie Sara! Voi giovani portate un bel ricordo di Roma, di questa esperienza.  Sara è con voi, sono sicuro. E quindi chiamatela ogni tanto, vi risponderà…”.

All’uscita, sulla soglia della cattedrale, ragazze e ragazzi – coordinati da don Mattia Vanzo, regista del pellegrinaggio – hanno ricevuto ciascuno una benedizione da parte del vescovo Lauro con l’acqua benedetta nella recente Veglia pasquale. Un buon viatico sulla strada verso Roma.

Arrivo a Loppiano

Prima tappa: la Cittadella del Movimento dei Focolari a Loppiano.

In viaggio i ragazzi hanno creato una playlist adatta all’esperienza che li attende e alle emozioni che vivranno: speranza, viaggio, passaggio, felicità, gioia, confusione, dubbi…

Arrivati a Loppiano sono stati accolti da molti volti giovani e dai loro racconti. Tramite le loro esperienze di vita e le loro testimonianze, hanno trasmesso l’amore che Chiara Lubich – fondatrice del Movimento dei focolari – aveva nel cuore e ha voluto condividere con il mondo.
Durante la Messa nel Santuario della Madre di Dio, il vescovo Lauro commenta l’episodio della cena del Vangelo: “Gesù si mette a tavola, non fa misticismi complicati. A tavola ci ha donato la potenza dell’amore. La tavola è luogo di amore, amicizia, famiglia”
Dopo la Messa i 23 bus si sono diretti verso varie strutture della campagna toscana. In serata la cena preparata dai volontari e un momento di gioco.


Foto Zotta