“La responsabilità è confronto con lo sguardo altrui. Contano solo parole abitate dall’esperienza”. Eraldo Affinati alla prolusione dell’anno accademico dell’ISSR Guardini

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“La vera responsabilità? È quella nei confronti dello sguardo altrui, perché, in fondo, quando un insegnante fronteggia lo sguardo dei suoi studenti deve assumerlo su di sé. Così entriamo in una dimensione profondamente evangelica: lo sguardo di Gesù ai primi pescatori sul Lago di Tiberiade era teso ad affermare una gratuità, una libertà assoluta, una presa in carico della persona. Contano solo le parole legittimate dall’esperienza”  

Così lo scrittore e insegnante Eraldo Affinati, in un passaggio della prolusione dell’Anno Accademico 2024/2025 dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose Romano Guardini di Trento, nel pomeriggio di martedì 25 febbraio presso l’Aula Magna del Collegio Arcivescovile.

Al centro dell’intervento del giornalista, scrittore, docente e fondatore la scuola Penny Wirton, il tema della responsabilità della parola.

I saluti istituzionali

Ad introdurre la sua “lectio” in un pomeriggio coordinato da suor Chiara Curzel – “è il giorno in cui la nostra istituzione si presenta, incontra, accoglie” – e aperto dalla lettura del brano biblico della Creazione, il saluto dell’arcivescovo Lauro Tisi, moderatore dell’ISSR: “La parola, oltre ad essere responsabilità è anche incanto. L’incanto – precisa don Lauro – della nascita della parola che affonda nella relazione più intima con la madre, nel misterioso dialogo tra madre e figlio. E nell’incanto della nascita la parola può essere strutturata come accoglienza, grembo oppure può strutturarsi come parola agitata, complicata, faticosa”.

“Bello – ha aggiunto Tisi – immaginare questa parola che esce, come ricorda Genesi, per regalare vita. Tragico quando esce e si fa guerra, violenza e morte. Buon viaggio alle parole del nostro Istituto di Scienze Religiose. Spero vi aiutino a conoscere quell’incanto della parola che sa tenere in mano angoscia e compimento. Bello pensare a Gesù compagno di chi grida e insieme compagno di chi, camminando nella vita, trova senso nel dono di sé e si fa pienezza quando nel terminare la vita la Pasqua ci ricorda che non siamo consegnati al nulla ma al compimento in cui finalmente la parola troverà il porto della sua pienezza”, ha concluso don Lauro.  

“La nostra facoltà può aiutare nostra società a diventare più giusta e fraterna. Grazie all’intelligenza del Vangelo e alla comprensione del mondo contemporaneo”, ha sottolineato Assunta Steccanella, vicepreside della Facoltà Teologica del Triveneto, al traguardo del 20° (ricordato anche a Trento in un video celebrativo) e alla quale è affiliato l’ISSR Guardini. “La Facoltà, con i suoi 1600 studenti e 300 docenti, punta a favorire mentalità nuove, aperte all’umano e stili vita sobri. Studiare è amare. Grazie per l’impegno di tutti”, ha rimarcato la vicepreside.   

Di una “bellissima comunità accademica, riferendosi all’ISSR a alla Facoltà triveneta ha parlato don Stefano Zeni, direttore dell’ISSR Guardini che dopo aver ricordato la “forza dinamica delle parole che producono effetto nel mondo”, sull’onda dell’azione del “Logos” biblico, ha rilanciato il recente e stimolante invito del Papa ai teologi (udienza del 9 dicembre 2024) : “La teologia aiuti a ripensare il pensiero. Serve guarire dalla semplificazione. La teologia sia accessibile a tutti. Immaginate cose nuove”. “A volte – commenta don Stefano riprendendo il motto dell’Istituto (“per professione, cultura, passione”) -, pensiamo a teologia e cultura come rette parallele. In realtà sono coincidenti, con infiniti punti in comune”. 

Affinati: qual è la vera responsabilità?

Di seguito i passaggi più significativi della Lectio del noto scrittore e docente romano, fondatore della scuola Penny Wirton, estesa ormai a 70 realtà in Italia, dove si insegna l’italiano agli stranieri in forma assolutamente gratuita, come primo passo per un’autentica integrazione.    

“Torno ad Auschwitz, che raggiunsi nel lontano 1995 dopo un viaggio a piedi da Venezia, pensando a mia mamma che nel luglio 1944 riuscì a fuggire dal treno che la stava deportando. Di fronte al campo 10, campo della morte dove avvenivano le fucilazioni dirette, pensai al tema della responsabilità. I carnefici nel momento in cui si dovettero difendere, dissero che eseguivano soltanto gli ordini”.

“Se limitiamo la responsabilità all’ambito giuridico, non basta. Vi sono responsabilità sociali, etiche… Qual è la vera responsabilità? È quella nel confronto con lo sguardo altrui, perché in fondo quando un insegnante fronteggia lo sguardo dei suoi studenti deve assumerlo su di sé. Qualcosa di pre-giuridico, pre-morale e quando affermiamo la responsabilità delle sguardo altrui, entriamo in una dimensione profondamente evangelica. Lo sguardo di Gesù ai primi pescatori sul Lago di Tiberiade era teso ad affermare una gratuità, una libertà assoluta, una presa in carico della persona”. 

Responsabilità nella rivoluzione digitale

“Stiamo attraversando un momento epocale come quello della Rivoluzione digitalecosa significa responsabilità in quest’ambito?  Nella grande rete trovi tutto e il contrario di tutto, ma arriva momento in cui devi scegliere: questo sì e questo no. Devi prendere posizione, rinunciare, tagliare anche i rami fioriti a cui rinunci in nome di qualcos’altro. E chi te lo può dire se non la scuola e un adulto credibile capace di incarnare il precetto?” 

Vera libertà è accettazione del limite

“Rivoluzione digitale è far capire ai ragazzi che un conto è informazione e un conto è la conoscenza; in mezzo c’è l’esperienza. Nel momento in cu ti esponi, allora stai facendo un’azione che aiuta i giovani a intraprendere la strada migliore. In questo, la parola dovrebbe essere vincolata, non libera. La vera libertà – ci ha insegnato Bonhoeffer – è accettazione del limite, non il superamento del limite. Solo quando fai una scelta e circoscrivi la tua azione diventi più libero di quanto potresti se lasciassi alle tue spalle ogni ancora”.

Parole secrezione dell’esperienza

Bisogna capire la radice profonda di ogni persona, di ogni studente. Solo così si potrà aiutare quello che Sant’Agostino definiva il “maestro interiore” di ogni studente, la passione nascosta, segreta. Le parole dovrebbero essere secrezione delle nostre esperienze. Pensiero e azione. Non ti puoi consentire tutte le parole, ma quelle legittimate dalla tua esperienza. Vale per gli educatori, ma anche per lo scrittore o il politico. Ecco perché la scuola è chiamata oggi a tappare i buchi, presentando adulti credibili con parole vere, autentiche, non sterili, finte, non le parole della ritualità accademica”.

“I grandi educatori  – da San Paolo a Sant’Agostino, Filippo Neri, Don Bosco, Maria Montessori, – ci hanno insegnato il legame tra parole e vita”.  Nel ruolo educativo, don Lorenzo Milani mi ha insegnato il legame profondo tra parola e pensiero: tu devi dimostrare che ti prendi cura dei tuoi ragazzi. Conta premiare il movimento, prima ancora del traguardo, e lo puoi fare solo se sei stato custode della parola che hai dato a loro.

Rinnovare il linguaggio

“Nella scuola Penny Wirton facciamo dono di parole gratuite e pienamente responsabili, perché vissute. Il Papa ha ragione quando dice che dobbiamo rinnovare linguaggio, dare nuovo impulso all’Annuncio, altrimenti continueremo a parlare ai ragazzi già praticanti. Ma dovremmo parale anche ai ragazzi fuori dal nostro mondo, perché questo è il vero mandato evangelico altrimenti tradiamo lo spirito del Nazareno”. 

Amare l’autonomia dei ragazzi

“Tema cruciale è quello dell’autonomia dei ragazzi, dei figli, della persona a cui tu stai consegnando il testimone. Uno scolaro, un figlio ti porta sempre dove non hai previsto; devi accettare lo scarto. Di più: devi amare l’autonomia. Se riesci a fare questo passaggio sei davvero responsabile della parola che hai dato. Don Milani disse più volte che il giorno glorioso della scuola sarà quando la scuola si prenderà una bastonata dal giovane virgulto che dirà: non mi servi più!” 

Prima della prolusione c’è stata la consegna dei Diplomi di Baccalaureato in Scienze Religiose e di Licenza in Scienze Religiose.

L’inaugurazione dell’Anno Accademico del Guardini è stata trasmessa in diretta sul canale YouTube della Diocesi di Trento dove è possibile rivederla.