“Crediamo grazie a donne e uomini abitati dalla Risurrezione”. A Sanzeno la Veglia per l’unità dei cristiani con il vescovo Lauro

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“Per tanti motivi nostre Chiese si trovano a concentrarsi su problemi organizzativi, quando invece la questione vera è: a chi credi? di chi ti fidi? chi è all’origine del tuo esistere come Chiesa?“.

La constatazione dell’arcivescovo di Trento Lauro Tisi diventa salutare provocazione tra le navate della Basilica di Sanzeno, in val di Non, durante la Veglia diocesana nella Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, venerdì 24 gennaio.

La Veglia era stata preceduta da un incontro con il Consiglio di Chiese di Trento lo scorso 17 gennaio a Trento nella chiesa di S. Margherita e giovedì 23 nella Collegiata di Arco per iniziativa di Via Pacis.

veglia Sanzeno 24 gennaio 2025

Ad animare l’appuntamento nella chiesa che custodisce le reliquie dei Martiri d’Anaunia, alla presenza dei parroci della Val di Non e di un buon numero di fedeli, il Gruppo Samuele, da sempre sintonizzato su una spiritualità di taglio ecumenico. In basilica è risuonato, fin dall’inizio, l’interrogativo posto dal Vangelo stesso di Giovanni, scelto come tema chiave della Settimana: “Credi tu questo?” (Gv 11,26).

“Questa domanda – commenta don Lauro – entri dentro di noi, altrimenti rischiamo di essere atei, di non avere il fuoco del Roveto che ci scalda dentro”. Monsignor Tisi concretizza: “Credi che Cristo è risorto?  Paolo ci viene in soccorso: Se Cristo non è risorto, vana è la nostra fede. Purtroppo, l’incredulità circa la risurrezione è altissima”.

Don Lauro invita però a cogliere tracce di risurrezione, come quelle da lui incontrate durante i primi mesi della Visita pastorale. “Per me è davvero un terreno straordinario di conversione – ribadisce –, non perché vi trovi soluzioni alle questioni pastorali o ecclesiastiche, ma perché ogni settimana trovo testimoni della Risurrezione, ho potuto toccare il volto di uomini e donne che sono morti credendo fino all’ultimo che Cristo è risorto. Aprite gli occhi perché come è capitato a me, sono sicuro che attorno a voi abbiate tanti testimoni della Risurrezione”.

Foto Carlo Antonio Franch